L'infettivologo Bassetti: «Rispettate le regole», ma la mascherina è al contrario e lui si infuria sui social

L'infettivologo Bassetti: «Rispettate le regole», ma la mascherina è al contrario. Poi si infuria sui social
L'infettivologo Bassetti: «Rispettate le regole», ma la mascherina è al contrario. Poi si infuria sui social
di Domenico Zurlo
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Venerdì 23 Ottobre 2020, 14:11 - Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre, 10:44

L'infettivologo Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, è diventato ormai un volto noto tra social e televisione: spesso presente ai dibattiti, di lui si è parlato molto anche perché identificato con gli 'ottimisti' del Covid, cioè chi chiedeva non troppe restrizioni per tornare a vivere e per la sua idea di convivere con il virus. Ieri, in un post su Instagram, Bassetti ha parlato del duro lavoro in corsia, chiedendo ai suoi followers di rispettare le regole: peccato che nel selfie però l'esperto non si sia accorto di avere indossato la sua mascherina al contrario

«Noi sanitari stiamo facendo la nostra parte negli ospedali.

Il lavoro è tanto e duro qui nelle nostre corsie, ma abbiano grandi soddisfazioni con le nostre cure. Anche i cittadini però devono fare la loro parte. Tutti. Rispettando le regole e il prossimo», scriveva Bassetti nel suo post. «Come? Se sintomi compatibili con Covid-19 Contattando il proprio medico e pretendendo di essere visitati a casa, stando a casa se non si hanno sintomi compatibili con un ricovero ospedaliero, evitando di richiedere o di eseguire il tampone se non appropriato e prescritto da un medico, evitando di fare scorta di farmaci (nell’idea che prima o poi possano servire). Solo remando tutti insieme dalla stessa parte ce la faremo. Uniti si vince».

Qualcuno gli ha fatto sommessamente notare come la sua mascherina ffp2 fosse al contrario, con il particolare evidente della barra di metallo in basso (quella che dovrebbe consentire di stringere la mascherina all'altezza del naso). E Bassetti, in un altro post pubblicato questa mattina, reagisce piccato: «Qui in corsia si lavora in maniera dura e può capitare che quando sostituisci la mascherina la metti al contrario - scrive - Ieri qualcuno me lo ha fatto notare in maniera simpatica. C’è invece chi lo ha fatto in maniera stupida. Sono sempre gli stessi idioti. Chi invece di lavorare passa la vita a criticare il prossimo in maniera solo distruttiva».

«Qualcuno di questi scienziati ha anche detto che io perderei di autorevolezza con la maschera al contrario. Stiano tranquilli che la mascherina funziona anche se è al contrario basta che sia molto aderente, come lo è sempre - conclude Bassetti nel suo post social - Dispiace che incompetenti continuino a trattare una materia che ignorano e a voler insegnare agli esperti cosa fare. L’Italia ne è piena. E si può capire perché siamo a questo punto. Continuate così. Bravi».

Poco prima, in un altro post sempre sui social, Bassetti aveva denunciato la comunicazione schizofrenica che avrebbe portato, secondo lui, troppa gente in ospedale per una malattia che nella maggior parte dei casi si cura a casa. «Nei mesi estivi andava spiegato alla gente che l'infezione da covid, nella stragrande maggioranza dei casi, decorre in maniera lieve e si poteva gestire a casa. Questo non è stato fatto e i risultati si vedono nei nostri ospedali», le sue parole. Bassetti parla di «una comunicazione schizofrenica fatta di terrorismo e di sensazionalismo», che si ripercuote sugli afflussi nei pronto soccorso e negli ospedali.

«Si è detto alle persone che il covid era sempre una malattia devastante, che dava sempre complicazioni perpetue e che buona parte dei contagiati sarebbe finito intubato o morto, così, non appena qualcuno ha un sintomo, corre in ospedale a farsi curare e ricoverare per paura di non avere cure adeguate a casa- sottolinea Bassetti -. Altro che dirmi (come fa qualcuno in malafede...e sono tanti) che non dovevo dire che la malattia era più gestibile. Che siano loro a farsi un esame di coscienza e a pensare che disastro hanno combinato. I danni rischiano di essere devastanti. La politica della paura non serve a nessuno».

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