Blitz sulla Banca Popolare di Bari, arrestati Marco e Gianluca Jacobini

Blitz sulla Banca Popolare di Bari, arrestati Marco e Gianluca Jacobini
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Venerdì 31 Gennaio 2020, 09:54 - Ultimo aggiornamento: 12:45
La Guardia di Finanza di Bari ha notificato un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Marco e Gianluca Jacobini, padre e figlio, il primo ex presidente del Cda e amministratore di fatto della Banca Popolare di Bari e il secondo vice direttore generale e direttore generale di fatto dell’istituto di credito barese. Agli indagati sono contestati a vario titolo i reati di falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza. L’inchiesta della Procura di Bari riguarda la presunta malagestione della banca, commissariata il 13 dicembre scorso. L’indagine è coordinata dal procuratore aggiunto Roberto Rossi e dai pm Federico Perrone Capano e Savina Toscani. Agli arresti domiciliari è finito anche Elia Circelli, accusato di un episodio di falso in bilancio e falso in prospetto, tuttora responsabile della Funzione Bilancio e Amministrazione della Direzione Operations della Popolare di Bari, «pertanto è presumibile - ritiene il gip Francesco Pellecchia, che ha firmato il provvedimento cautelare - che cercherà di nascondere i dati contabili al fine di evitare che emerga la falsità dei precedenti bilanci».

L’interdizione ad esercitare per 12 mesi l’attività di dirigente di istituti bancari e di uffici direttivi di imprese è stata disposta per l’ex amministratore delegato della Banca Popolare di Bari Vincenzo De Bustis Figarola. Questi è stato Dg della banca dal 2011 al 2015 e dal dicembre 2018 fino al commissariamento. La misura è stata disposta nell’inchiesta della Procura di Bari che ha portato all’arresto di Marco e Gianluca Jacobini. De Bustis risponde di un episodio di falso in bilancio e di falso in prospetto. L’ex ad De Bustis Figarola, attualmente rappresentante legale della Bkdigit Financial Solution srl, «è soggetto - è scritto negli atti giudiziari - che professionalmente svolge l’attività di dirigente di istituti bancari (già Banca 121 e MPS)», «risulta avere contatti con gestori di fondi internazionali di dubbia provenienza» e «pertanto ha la sicura occasione di commettere reati della stessa specie». «In considerazione del carattere non seriale delle violazioni e del tempo decorso» il gip ha ritenuto sufficiente disporre per l’indagato «il divieto temporaneo di esercitare la professione di dirigente di istituti bancari nonché gli uffici direttivi delle persone giuridiche e delle imprese».

Marco e Gianluca Jacobini poche ore prima il commissariamento della banca avrebbero messo «in atto condotte di occultamento dei profitti illeciti» trasferendo dai loro conti correnti, cointestati alle rispettive mogli, somme per complessivi 5,6 milioni. È uno dei particolari che motivano le esigenze cautelari per i due ex amministratori della Banca Popolare di Bari, oggi arrestati. Il trasferimento dei fondi sarebbe avvenuto il 12 e il 13 dicembre scorsi. BpB è stata commissariata dal Governo il 13 dicembre. I commissari straordinari Enrico Ajello e Antonio Blandini, che il 13 dicembre hanno preso in mano la gestione dell’istituto di credito, hanno depositato il 18 dicembre in Procura note della «Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia». Nelle note si evidenziano cinque segnalazioni di operazioni sospette del 12 e 13 dicembre, relative al trasferimento verso Banca Sella «di ingenti fondi detenuti presso la BpB» con decine di assegni circolari e bonifici intestati a familiari o a società a loro riconducibili, un’agenzia Allianz e la Società Agricola Masseria Donna Giulia srl.

«Trattasi di operazioni poste in essere nella imminenza della formalizzazione del commissariamento (e tutt’ora in corso) - si legge negli atti - che dimostrano l’intenzione di sottrarre i profitti illeciti ad eventuali operazioni di sequestro da parte dell’autorità giudiziaria».

Negli atti si evidenzia, inoltre, che «i dirigenti, benché dimessisi o rimossi da precedenti incarichi di vertice presso la Banca Popolare di Bari a causa delle evidenti responsabilità emerse a loro carico, risultano tutti ricoprire, a vario titolo, numerose cariche o rappresentanze in diversi soggetti giuridici operanti nel settore bancario, assicurativo e dei servizi a sostegno delle imprese». In particolare emerge il ruolo di procuratore della Allianz Spa ricoperto da Marco Jacobini, rappresentante legale anche di altre due banche fuse per incorporazione vent’anni fa nella BpB, e quelli di Gianluca Jacobini ed Elia Circelli nella Cassa di risparmio di Orvieto spa, banca appartenente al gruppo BpB. «Tale situazione - si legge nell’ordinanza - pone gli indagati non solo in condizione di poter potenzialmente reiterare i reati contestati, ma anche di poter eventualmente porre in essere condotte tese ad un inquinamento probatorio».
 
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