Bangladesh, l’allarme inascoltato degli 007:
«Attaccheranno gli occidentali»

Bangladesh, l’allarme inascoltato degli 007: «Attaccheranno gli occidentali»
di Cristiana Mangani
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Martedì 29 Settembre 2015, 00:03 - Ultimo aggiornamento: 00:05
A rilanciare la rivendicazione è ancora una volta Site international group, diretto da Rita Katz: «Abbiamo ucciso uno spregevole crociato. È solo la prima goccia di pioggia, non sarete sicuri nelle terre dei musulmani». L’Isis si attribuisce l’omicidio del cooperante italiano Cesare Tavella, e per il nostro paese arriva il primo assassinio per mano del califfato nero. Gli 007, al momento, non si sbilanciano, anche se sembrano orientati a credere che dietro l’attentato ci possa essere realmente la mano di simpatizzanti del Daesh.

Tavella era in Bangladesh da poco tempo e lavorava per la Icco cooperation, una Ong olandese cristiana. Un particolare che sembrerebbe avvalorare la tesi della matrice terroristica a sfondo religioso.

GLI ALLARMI

I segnali che qualcosa si stava agitando in quei territori erano arrivati già da giorni. Il Foreign Office britannico aveva lanciato l’allarme proprio nel paese del sudest asiatico, mettendo in guardia i suoi connazionali. La segnalazione parlava di «informazioni affidabili» secondo cui «militanti potrebbero pianificare di colpire interessi occidentali in Bangladesh». Lo stesso avevano fatto la Spagna e l’Australia, tanto che la squadra nazionale di cricket australiano aveva rinunciato alla trasferta a Dacca. Anche in Italia la Farnesina aveva innalzato il livello di allerta proprio in riferimento a quelle zone, dopo aver ricevuto segnalazioni su possibili attentati contro obiettivi occidentali.

LE ALLEANZE

E ora i nostri 007 si stanno scambiando informazioni con le fonti locali per valutare se la rivendicazione sia veramente attendibile. Rimane aperta, però, anche la pista di possibili rappresaglie locali, legate all’attività della Ong. Mentre è esclusa la possibilità che si sia trattato di una rapina. Tavella stava facendo jogging nel quartiere diplomatico di Dacca e non aveva niente di prezioso con sé. Da tempo, comunque, lo Stato islamico ha lanciato in quelle zone campagne di proselitismo e di incitamento all’odio. Una realtà che ha poi trovato sponda in frange della comunità anglo-bengalese in Gran Bretagna: da dove sono partiti parecchi volontari per arruolarsi e combattere il nemico occidentale. Lo stesso è avvenuto dall'Asia e dal Bangladesh, paese a maggioranza musulmana, che ha garantito una presenza massiccia di foreign fighters al servizio di al-Baghdadi. Inoltre, diverse formazioni terroristiche locali, come il Jamaatul Mujahidin Bangladesh (Jmb) si sono alleate con il Daesh aderendo alla causa.



LE ESECUZIONI

Del resto, non sono stati facili gli ultimi 18 mesi in Bangladesh. Alcuni blogger laici sono stati trucidati dalla fazione Ansarullah Bangla Team. E pochi giorni fa lo stesso gruppo ha diffuso un elenco di obiettivi in tutto il mondo: scrittori, attivisti, figure della cultura. Una sortita certamente propagandistica che però ha accresciuto i timori su possibili nuovi attacchi. In quelle zone, poi, già dal 2014 la polizia ha dichiarato guerra allo Stato islamico, arrestando numerose persone accusate di far parte dell’Isis. Estremisti che hanno fatto attività di propaganda per reclutare seguaci in vista di possibili operazioni all’interno del paese.



In particolare le forze di sicurezza locali hanno segnalato infiltrazioni nel nord est, dove sono state notati personaggi capaci di fare proselitismo e di influenzare i giovani musulmani. E lo stesso è successo in altri paesi del mondo, proprio come è successo in Gran Bretagna, da dove sono partiti in tanti per combattere a fianco dei terroristi. E ora se la rivendicazione dell’omicidio Tavella è vera significa che i seguaci dell’Isis hanno aperto un nuovo fronte usando come obiettivo uno straniero. Assolutamente consapevoli dell’effetto che una simile operazione avrebbe avuto nel resto del mondo.

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