Astronauta come Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano? Ecco il concorso dell'Esa aperto anche ai disabili Qui i requisti da scaricare

Astronauta come Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano? Ecco il concorso dell'Esa aperto anche ai disabili Qui i requisti da scaricare
Astronauta come Samantha Cristoforetti e Luca Parmitano? Ecco il concorso dell'Esa aperto anche ai disabili Qui i requisti da scaricare
di Paolo Ricci Bitti
9 Minuti di Lettura
Giovedì 18 Febbraio 2021, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 03:21

La risposta era già fra di noi e non c’era bisogno di guardare ispirati e pensosi verso la Luna e Marte per capire come potenziare la squadra degli astronauti che affiancherà Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti nelle prossime missioni verso la Luna. Ed è una risposta potente e potentemente spiegata proprio da Parmitano, il primo italiano a camminare nello spazio e a essere nominato comandante della Stazione spaziale internazionale. 


BAMBINI


«Il concorso per la selezione dei nuovi astronauti dell’Agenzia spaziale europea sarà aperto anche ai disabili. Non è mai stato fatto da alcuna agenzia (Nasa o Roscomos, ad esempio, ndr) ma entro il 2022 ci saranno i primi parastronauti europei». E quindi forse anche italiani.

Ma come, gli astronauti – che quasi tutti i bambini sognano di diventare – non sono supereroi dal fisico perfetto pronti a ogni emergenza, come quella, per dire, capitata proprio all’asso catanese che nel 2013 rischiò di annegare nello spazio per via di una perdita del sistema di raffreddamento della tuta durante una passeggiata in orbita?

«Macché – dice ancora Parmitano, dalla sede dell’Esa di Colonia dove è stato lanciato il concorso che aprirà le iscrizioni il 31 marzo - Io e anche Samantha abbiamo sempre rifiutato questa etichetta di supereroi: siamo persone normali che fanno un superlavoro. E allora ci sono persone con disabilità compatibili con le nostre attività e che hanno certamente caratteristiche in grado di completare le nostre, di trovare soluzioni diverse ai problemi che in ogni istante un astronauta si trova ad affrontare. Si tratta di includere nel nostro ambiente sempre più colleghi determinati e capaci di offrire la loro esperienza, la loro preparazione, il loro punto di vista».

E allora i criteri di selezione del nuovo concorso, che punta a trovare da 4 a 6 astronauti oltre a 10 (forse 20) “riservisti” nonché appunto i parastronauti, ammettono altezze anche inferiori a 130 centimetri e varie disabilità che riguardano gli arti inferiori. Il Parastronaut Project conta su un fondo iniziale di un milione di euro, più o meno la metà di quanto serve per addestrare un astronauta.

Quella ai disabili è un’apertura storica, che allarga in maniera ragguardevole il numero dei candidati che nel 2009 furono 8.330 di cui 919 italiani di cui 146 donne. Allungata anche l’età massima: 50 anni.

La geniale Cristoforetti raccontò di avere rischiato di non entrare nell’accademia dell’Aeronautica militare per qualcosa come un centimetro di statura. Nel 2001 erano state da poco ammesse le donne e lei aveva tutti i requisiti per diventare un brillante pilota: per fortuna l’accesso non le fu negato, permettendole di completare una tappa importante nella carriera che l’avrebbe poi portata a superare, come Parmitano, la selezione Esa 2009.

Solo 6 astronauti su 8.330 concorrenti dai cv strabilianti. «E adesso – continua Parmitano – spero che i candidati siano almeno il doppio, il triplo perché già partecipare al lungo, severo, entusiasmante, logorante percorso di selezione di almeno 18 mesi vale di certo la pena. Si stringono amicizie, si conoscono persone eccezionali, si gira il mondo. No, consigli non ne do se non quello che suggerirono a me: pazienza, tanta pazienza. L'attesa dei risultati è snervante: ricordo che quando ho ricevuto la fatidica telefonata sono scoppiato a piangere di gioia, la tensione aveva finalmente uno sfogo. E poi bisogna essere sempre se stessi. I selezionatori non cercano fenomeni, ma persone appassionate e competenti che non fingano di essere ciò che non sono».

Sull'attesa dei risultati merita sempre di essere letta e riletta quella pagina del  “Diario di un'apprendista astronauta” in cui Samantha Cristoforetti racconta della notte in cui apprese della realizzazione del suo sogno di bambina cresciuta guardando le stelle dalle montagne trentine.

Una delle pagine più belle nella letturatura degli astronauti.  

 

Ma tornando all'apertura dell'Esa ai disabili non si rischia di restare nell'ambito dei buoni propositi? Si può davvero immaginare un disabile nella tuta pronto a decollare con un razzo verso l’Iss? «Allora lo ripeto, il progetto punta a far partecipere, con il tempo che sarà necessario, a missioni operative». 

COMITATO PARALIMPICO


«Ognuno nella squadra - continua Parmitano - sarà chiamato a dare il massimo: si lavora tutti insieme perché nello spazio da soli (che siano uomini o nazioni) non si va da nessuna parte. Abbiamo avuto contatti molto interessanti con il Comitato internazionale paralimpico per capire come allestire i criteri di selezione. E poi un astronauta passa nello spazio solo dal 5 al 10% della carriera, tutto il resto è a terra con compiti fra i più disparati perché davvero ci viene chiesto di saper fare di tutto, comprese le "cavie" per esperimenti. E inoltre siamo e ci sentiamo fieri ambasciatori dell’Europa e delle sue attività nello spazio». La stessa Cristoforetti, di nuovo in orbita l’anno prossimo, si è sempre impegnata per l’inclusione dei disabili sostenendo, ad esempio, i piloti del WeFly! Team.

Paolo Ricci Bitti

IL CONCORSO

Allora, volete diventare un astronauta? Volete andare in orbita come Samantha Cristoforetti o Luca Parmitano o Paolo Nespoli? Ecco i primi requisiti del durissimo concorso che il 31 marzo sarà lanciato dall'Agenzia spaziale europea che cerca nuovi astronauti, anche fra persone disabili (è la grande novità a livello mondiale) per le prossime esplorazioni spaziali che comprendono anche il ritorno sulla Luna. Il concorso precedente iniziò nel 2009 e portò alla selezione di sei astronauti, fra i quali Parmitano e Cristoforetti, la prima italiana in orbita, su 8.330 candidati. Gli italiani che parteciparono furono 919 fra i quali 146 donne, numerosi di loro venivano dalle forze armate in particolare dall'Aeronautica militare come appunto Parmitano e Cristoforetti. Per il prossimo concorso non importa avere una licenza di pilota d'aereo ma bisogna avere un certificato medico che attesti la possibilità di diventare pilota. 

Il lancio del concorso

Il lancio del concorso è avvenuto oggi dalla sede di Colonia dell'Agenzia spaziale europea. E, per quanto i viaggi in orbita o sulla Luna saranno pagati, non è certo facendo l'astronauta che si diventa ricchi nonostante una vita di durissimi addestramenti riservati a chi a superato una durissima selezione: una matricola dell'Esa non arriva a 4mila euro al mese che fa pure fatica a spendere perché passa, missioni in orbita a parte, almeno 11 mesi lontano da casa rimbalzando da un angolo all'altro della Terra. Però che vista dalla cupola dell'Iss.

Ecco alcuni dei requisiti: essere cittadino di uno stato membro dell'Esa o di uno stato associato. Laurea magistrale (o superiore) in Scienze naturali (comprese scienze fisiche, Terra, atmosfera o scienze oceaniche, scienze biologiche, medicina), Ingegneria, Matematica, Informatica; o un diploma di pilota sperimentale. Professionista pertinente per tre anni esperienza post-laurea, dimostrando progressivo aumento delle responsabilità. Ottima conoscenza della lingua inglese (minimo CEFR C1). Conoscenza di ulteriori lingue (minimo QCER B1-B2) è considerata una risorsa. Forte motivazione e capacità di far fronte ad orario di lavoro irregolare, frequenti viaggi e lunghe assenze da casa, lontano dalla famiglia e da una vita sociale regolare. Flessibilità per quanto riguarda il luogo di lavoro (all'interno o all'esterno dell'Europa). Calma sotto pressione. Disposto a partecipare negli esperimenti di scienze che coinvolgano la propria persona.

Para-astronauta

La novità di questo concorso è che l'Esa offre un posto nell'ambito del progetto di fattibilità «Parastronauta», per selezionare un o una astronauta con determinate condizioni di disabilità fisica. Inoltre, si legge in un comunicato, l'Esa sta lavorando con i partner internazionali e commerciali per i voli nello spazio al fine di valutare la possibilità di mandare chi  passerà la selezione sulla Stazione Spaziale Internazionale, in una missione Esa. Nel frattempo il selezionato continuerà a far parte del team di riserva del corpo astronautico costituito da candidati e candidate Esa. Il nuovo sito web per chi ha interesse a candidarsi è ora online e offre una panoramica sul ruolo dell'astronauta dell'Esa, sui requisiti di selezione, sull'addestramento di astronauti e astronaute e sulle attività dell'Agenzia.

Qui puoi scaricare i requisiti

«È chiaro che per questo progetto l'Agenzia dovrà lavorare con esperti del settore»,  ha chiarito l'Agenzia Spaziale Europea che ha già aperto un dialogò con il Comitato Paralimpico Internazionale di cui ha utilizzato la tabella che hanno sviluppato per classificare i diversi tipi e gradi di menomazioni, in particolare l'elenco delle menomazioni ammissibili. È difficile stimare la quantità di risorse necessarie per far volare nello spazio un astronauta disabile, tuttavia, in considerazione della necessità di impegnarsi adeguatamente con più parti interessate e della durata del progetto, l' Esa impegnerà un budget iniziale di 1 milione di euro, ha annunciato l'Agenzia. Sulla base di realizzare una missione spaziale sicura e utile, l' Esa ha individuato e il progetto pilota consente l'accesso a persone che hanno un deficit degli arti inferiori (ad esempio dovuto ad amputazione o deficit congenito degli arti); persone che hanno una differenza di lunghezza delle gambe (arti mancanti o accorciati alla nascita o in seguito a traumi), persone di bassa statura (130 cm). Nonostante il motto dell' Esa sia inclusività, riguardo la disabilità mentale, l' Esa spiega che per il progetto di fattibilità dei parastronauti, sta cercando individui qualificati psicologicamente, cognitivamente, tecnicamente e professionalmente per essere un astronauta.

Entrambe le selezioni per i ruoli da astronauta e astronauta con disabilità fisiche saranno aperte dal 31 marzo al 28 maggio 2021. L'Esa prenderà in considerazione solo le domande presentate sul sito web Esa Careers entro queste otto settimane. Successivamente, inizierà il processo di selezione strutturato in sei fasi, il cui completamento è previsto a ottobre 2022.

«Diventare un'astronauta è stato un sogno che si è avverato. Riunisce molte delle mie passioni: scienza e tecnologia, macchinari complessi, impegnativi ambienti di lavoro, team internazionali, preparazione fisica, risonanza pubblica. E, naturalmente, ogni tanto ti capita di fare un giro su un razzo per lavoro!» dice Samantha Cristoforetti,  astronauta dell'Esa, sempre particolarmente attenta al mondo delle disabilità. Durante la missione Futura, nel 2014, ha realizzato con la pattuglia aerea di piloti disabili italiani WeFly! Team l’iniziativa “WeFly! Con Futura… osa volare”, proprio per ricordare l'importanza di lottare contro i pregiudizi, ritenendo la disabilità non un limite bensì un’opportunità. Come dice adesso l’Esa che si prepara a mandare nello Spazio e anche sulla Iss i primi astronauti disabili della storia.

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