AstraZeneca, l'Ue si spacca. Sputnik, asse Italia-Germania sul vaccino russo

AstraZeneca, l'Ue si spacca. Sputnik, asse Italia-Germania sul vaccino russo
AstraZeneca, l'Ue si spacca. Sputnik, asse Italia-Germania sul vaccino russo
di Mauro Evangelisti
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Sabato 20 Marzo 2021, 08:05 - Ultimo aggiornamento: 08:59

Draghi non ha dubbi: «C'è stato un calo di vaccinazioni ma solo per un giorno, da 150mila a 100mila, poi sono state quasi compensate dall'utilizzo di altri vaccini, il rallentamento non è stato disastroso. Arriveremo a 500mila a metà aprile, a giugno andremo anche oltre». E per avere vasta scelta di dosi a disposizione Draghi tende la mano alla Merkel su Sputnik 5. Il vaccino russo ha già iniziato la rolling review per l'approvazione in Ema, la cancelliera tedesca in una call conference con i laender ha detto: «Si devono utilizzare tutti i vaccini autorizzati dall'Ema, preferirei un acquisto europeo, ma se non dovesse arrivare, percorrerò una via tedesca».

Draghi poche ore dopo ha una posizione simile: «Con pragmatismo si deve cercare il coordinamento europeo, se non si riesce a mantenerlo si possono vedere altre strade». Ma torniamo al caso AstraZeneca: lo stop per quattro giorni alimenta la sfiducia.

Un errore? Draghi: «No. Un'agenzia europea ci dice: continuate ma voglio prendermi un po' di tempo per vedere se è sicuro, che avreste fatto? La decisione non è stata presa per imitazione o per tutelare interessi tedeschi, nulla del genere. Ora gli italiani capiranno, valuteremo se fare una campagna di informazione, ma la razionalità prevarrà. Se ci sarà un effetto, sarà temporaneo». Draghi parla alla sera. Andiamo indietro di qualche ora.

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Raccomandazioni

Al mattino i vertici di Aifa (agenzia del farmaco), Ministero della Salute e Consiglio superiore di sanità in conferenza stampa assicurano: il vaccino di AstraZeneca è sicuro, i casi avversi di trombosi sono rarissimi, possiamo ricominciare la somministrazione. Il giorno prima l'Ema (agenzia europea per il farmaco) ha snocciolato le stesse conclusioni, dopo l'analisi di 25 casi di trombosi rare, per la precisione 7 casi di trombi in più vasi sanguigni (coagulazione intravascolare disseminata) e 18 casi di Cvst (trombosi cerebrale dei seni venosi). Aifa aggiorna la nota informativa al vaccino, elenca una serie di raccomandazioni, a partire da quando rivolgersi al medico in caso di reazioni avverse: «Il vaccino AstraZeneca non è associato ad un aumento del rischio complessivo di disturbi della coagulazione del sangue. Si sono verificati casi molto rari di disordini inusuali della coagulazione del sangue, accompagnati da bassi livelli di piastrine (componenti che favoriscono la coagulazione del sangue) dopo la vaccinazione. I casi segnalati sono avvenuti quasi tutti in donne di età inferiore ai 55 anni. Poiché il Covid-19 può essere estremamente grave ed è così diffuso, i benefici del vaccino superano i rischi di effetti indesiderati. Tuttavia bisogna rivolgersi a un medico se si verificasse uno dei seguenti sintomi dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca: affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo ad un braccio o una gamba, mal di testa grave o in peggioramento, o visione offuscata dopo la vaccinazione, sanguinamento persistente, piccoli lividi multipli, macchie rossastre o violacee, o versamenti ematici (flittene) sotto la pelle». Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità: «Su 20 milioni di persone vaccinate in Ue e in Gran Bretagna, non ci sono evidenze che AstraZeneca, che copre al 100 per cento per forme gravi, incrementi il rischio di complicanze tromboemboliche. In tutto appena 25 casi trombotici di tipo raro».

Eppure, il cittadino qualche ragione per essere disorientato ce l'ha: altri paesi europei scelgono strategie opposte. Primo esempio, la Francia: ha deciso di riservare AstraZeneca agli over 55. Per rafforzare la fiducia in AstraZeneca il primo ministro francese, Jean Castex (compirà 56 anni il 25 giugno) ieri ha ricevuto la prima dose; lo stesso ha fatto il britannico, Boris Johnson; la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha spiegato: «Mi lascerei vaccinare con AstraZeneca. Ma vorrei aspettare il mio turno». Anche Draghi si vaccinerà con AstraZeneca. Sembra confortante, ma a confondere le idee c'è la posizione di tutti i paesi scandinavi (Danimarca, Svezia, Finlandia e Norvegia) che mantengono lo stop all'utilizzo del vaccino di AstraZeneca. Come mai? La Norvegia era stata tra le prime a segnalare casi delle forme rare di trombosi. Nel vertice con Ema gli esperti norvegesi hanno contestato le conclusioni che negano il rapporto di causa ed effetto tra il vaccino AstraZeneca e le reazioni avverse. «Vogliamo approfondire». Il direttore generale di Aifa, Nicola Magrini: «Un nesso causale con eventi rari trombotici non è dimostrato ma saranno avviati ulteriori studi. I benefici superano ampiamente i rischi». Negato anche il collegamento delle reazioni avverse all'uso di contraccettivi. Gianni Rezza (Ministero della Salute): «Abbiamo un'incidenza elevata di Covid-19 nel Paese, rinunciare a una forte campagna vaccinale sarebbe estremamente rischioso».

 

 
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