Alessia Piperno, liberata la travel blogger italiana detenuta in Iran. Meloni: «Sta tornando in Italia. Grazie a Mantovano»

Alessia Piperno, liberata la travel blogger italiana detenuta in Iran. Meloni: «Sta tornando in Italia. Grazie a Mantovano»
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Giovedì 10 Novembre 2022, 15:18 - Ultimo aggiornamento: 15:55

 Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia. Dopo un mese e 10 giorni di carcere la travel blogger romana è stata liberata. Lo comunica Palazzo Chigi.

Meloni chiama i genitori

Giorgia Meloni, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori nel corso di una telefonata, pochi minuti fa.

«Il segretario generale Stoltenberg mi perdonerà se faccio una cosa irrituale. Come avrete saputo Alessia Piperno sta tornano a casa. Volevo ringraziare i nostri servizi di Intelligence, il sottosegretario Mantovano, e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario, silenzioso per riportare a casa questa ragazza».

Così la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha concluso le dichiarazioni dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. «I'm sorry», ha detto ancora rivolgendosi a Stoltenberg.

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La storia

Il 30 settembre, dopo quattro giorni di silenzio assoluto in cui non aveva più fatto avere sue notizie, Alessia aveva telefonato ai genitori che abitano nel quartiere Colli Albani, sull’Appia, piangendo disperata: «Mi hanno arrestato, sono in un carcere a Teheran. Vi prego aiutatemi». La ragazza aveva raccontato alla mamma Manuela e al papà Alberto di avere «fatto il diavolo a quattro» per ottenere la possibilità di avvisarli di ciò che le era successo chiamando da un telefono messo a sua disposizione. «Sto bene, ma qui ci sono persone che dicono di essere dentro da mesi e senza un motivo, temo di non uscire più, aiutatemi», il suo grido disperato.

 

Chi è

Alessia ha studiato al liceo Scientifico, il quarto anno lo aveva frequentato negli Usa. Il suo amore per i viaggi da sei anni la tiene lontana da casa, dove torna ogni tanto. In Iran era da due mesi e stava aspettando di potere rientrare in Pakistan. Ma aveva vissuto anche in Australia, in Islanda, a Panama, in Nicaragua, solo per citare alcune delle tappe del suo lungo peregrinare per il mondo. Riusciva anche a lavorare, utilizzando una piattaforma americana da freelance che le permetteva di organizzare viaggi o operare come segretaria a distanza. «Nostra figlia è una ragazza spinta dall’amore per la conoscenza delle culture e dei popoli, la sua felicità è nel viaggiare - raccontano ancora in casa -. Se la cavare in tutte le situazioni, ma non è una spericolata. Anzi, è sempre molto attenta ed è animata da un grande rigore morale. Non tocca alcolici o, peggio, droghe. Per questo, a maggior ragione, non sappiamo spiegarci che cosa le possa essere accaduto». 

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