ALATRI (Fr) Un agguato in piena regola: il ciclomotore che si ferma, il passeggero che apre il fuoco e poi la fuga a tutta velocità. A terra resta un ragazzo di 18 anni, il giubbotto bianco si riempie di sangue, urlano gli amici e le persone che sono lì intorno, è il caos in largo Cittadini - in pieno centro - dove in pochi minuti arrivano carabinieri e ambulanza. Il ragazzo - Thomas Bricca - è clinicamente morto. Era stato portato al pronto soccorso dell'ospedale di Alatri, all'esterno del dipartimento di emergenza tanti amici e tensione alle stelle. Come in piazza, dove poco distante si stava svolgendo un comizio elettorale. Hanno sparato tra la folla, la prima ipotesi presa in considerazione dai carabinieri è che lo abbiano fatto al culmine di una guerra tra bande che si è consumata negli ultimi giorni. Il ragazzo è stato intubato e trasferito al San Camillo di Roma in condizioni disperate, in serata la notizia della mancanza di segnali cerebrali. Lo sparo lo ha colpito alla fronte e ha trapassato il cranio, introvabile il protiettile: i vigili del fuoco stavano illuminando la zona per cercare di farlo trovare.
LE RISSE In piazza si erano fronteggiati, a più riprese, gruppi di ragazzi.
Proprio nei momenti in cui è avvenuto l'agguato, a pochi metri, nel Brio Bar, stava per iniziare un incontro elettorale dell'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, candidato al Consiglio regionale del Lazio, ma l'arrivo dell'ambulanza e le grida dei presenti hanno indotto gli organizzatori ad annullare la cena. «Non ho sentito alcun sparo- racconta il titolare - Ci siamo accorti di quello che era accaduto quando abbiamo visto passare un'ambulanza fermarsi al locale. Poco dopo i soccorritori hanno portato dalla scalinata il giovane colpito».
I PROTAGONISTI Con Thomas Bricca c'erano altri ragazzi, addirittura un paio di tredicenni, tutti portati in caserma dai carabinieri per essere sentiti sull'accaduto. Ieri sera si è fatta strada quella che potrebbe essere una tragica fatalità: il luogo dove si trovava il ragazzo insieme a una comitiva è più in alto rispetto al parcheggio dal quale è partito lo sparo. Ci sono diversi metri di dislivello e forse chi ha aperto il fuoco voleva solo intimidire sparando in aria, ma la traiettoria ha raggiunto il giovane. «Potevo starci anch'io - racconta un ragazzo in lacrime - è assurdo quello che è successo». A chiedere aiuto a un ristoratore è stato un altro ragazzo: «Era bianco in volto quando è entrato, sono andato a vedere e ho visto il giovane a terra, era pieno di sangue». Thomas non può parlare, ma gli amici - tra cui alcuni che gridavano fuori al pronto soccorso pronti a vendicarsi - possono dire molto sulle tensioni degli ultimi giorni ad Alatri. Vicende che avevano preoccupato e non poco, se proprio ieri mattina il sindaco Maurizio Cianfrocca (centro-destra) aveva scritto alle forze dell'ordine chiedendo un vertice sulla sicurezza.
IL PASSATO Alatri purtroppo non è nuova a vicende del genere, proprio lì - a poche decine di metri dall'evento di ieri - venne ridotto in fin di vita Emanuele Morganti la notte tra il 25 e 26 marzo del 2017 a forza di calci e pugni. Era nata una discussione all'interno di un locale, poi era finita in tragedia. Gli autori di quel pestaggio sono stati condannati in via definitiva a 14 anni per omicidio preterintenzionale. Sono in attesa del processo d'appello, invece, i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, condannati in primo grado all'ergastolo per l'omicidio di Willy Montero Duarte. Il ragazzo di Paliano - che dista pochi chilometri da Alatri - era intervenuto per difendere un amico la notte del 6 settembre del 2020 a Colleferro e venne massacrato di botte.
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