Milano, al Mudec gli scatti fotografici di David LaChapelle: «Credo nei miracoli»

Nelle foreste hawaiane, LaChapelle ha trascorso gli ultimi due anni durante la pandemia e in cui tutt’ora ha la residenza

David LaChapelle espone al Mudec più di 90 opere per raccontare la sua carriera
David LaChapelle espone al Mudec più di 90 opere per raccontare la sua carriera
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Giovedì 21 Aprile 2022, 21:34

L'uomo in discussione con tutto, per creare un mondo armonioso e libero. L'obiettivo dell'artista David LaChapelle è quello di mostrare, attraverso i suoi scatti fotografici, quanto i miracoli possano accadere. Nella sua mostra "I believe in miracles", allestita al Mudec di Milano da oggi fino al 22 settembre, David ripercorre, in ordine non cronologico, il passato e il presente, proponendo in chiave del tutto originale la sua lunga carriera. Una galleria di immagini che sono un viaggio nel lavoro di una vita «dall'urgenza giovanile degli anni '80, quando pensavo che sarei morto velocemente e volevo rappresentare gli angeli per acchiappare l'anima delle persone che venivano a mancare intorno a me, all'urgenza di oggi davanti a un pianeta in estinzione, minacciato da più fronti, dove si è tornati a parlare di guerra nucleare» dichiara David. Tanti i soggetti delle opere, da passi della Bibbia rivisitati in chiave moderna, a personaggi dello star system del cinema e della musica, tra cui Kim Kardashian, Lady Gaga e Dua Lipa.

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Curata da Denis Curti e Reiner Opoku, la mostra, prodotta da 24 Ore Cultura - Gruppo 24 Ore e promossa dal Comune di Milano-Cultura, illustra 40 anni di carriera del fotografo che ha esordito giovanissimo nella factory di Andy Warhol, fino agli ultimi lavori, dove i colori saturi lasciano spazio a una produzione meno pop che vede al centro una natura incontaminata e lussureggiante dove convivono spiritualità, amore e bellezza.

I suoi scatti inediti sono stati fatti nelle foreste hawaiane, dove LaChapelle ha trascorso gli ultimi due anni durante la pandemia e in cui tutt’ora ha la residenza. Gli scatti interpretano alcuni passaggi della Bibbia ed evidenziano una dimensione meno surreale, almeno in parte, e più realistica rispetto a quella delle fotografie passate. In queste opere traspare in modo evidente la nuova fase ancora più introspettiva dell’artista.

«Lo scopo del mio lavoro - racconta David, a Milano con la sorella e alcuni amici - è condividere il mio sentire sulla fede e il tempo che viviamo: per me avere fede è esattamente questo, condividere l'amore che hai dentro con gli altri. E i miracoli sono qualcosa di naturale, di cui ho avuto esperienza diretta».

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