Giusy Lauriola, "Perimetro Infinito": la prima mostra post Covid è un inno all'amicizia e alla convivialità

Giusy Lauriola, "Perimetro Infinito": la prima mostra post Covid è un inno all'amicizia e alla convivialità
Giusy Lauriola, "Perimetro Infinito": la prima mostra post Covid è un inno all'amicizia e alla convivialità
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 20:20
Giusy Lauriola illumina di inedita speranza illumina i nuovi lavori di “Perimetro infinito”, tra passione, poesia e silenzi,  circa venti le opere, acrilici e resina su tela di vari formati, in mostra a  SpazioCima a Roma (via Ombrone 9) dal 30 settembre al 30 ottobre 2020.

La nuova personale dell'artista trasuda un sentimento riappropriato, tradotto in atmosfere che parlano di convivialità, amicizia e passione. Affiorano qui volti vicini di un uomo e di una donna, oppure profili femminili immortalati in un’aurea di metafisica sintonia. La vicinanza delle anime sensibili si impone come antidoto al veleno della deriva individualista del mondo di oggi.



Le opere, sospese tra reale e etereo, di Giusy Lauriola saranno le protagoniste della mostra di riapertura post lockdown di Galleria SpazioCima. La personale - curata e organizzata da Roberta Cima - inaugura mercoledì 30 settembre 2020 (vernissage ore 17) ed è a ingresso libero, visitabile da lunedì a giovedì, dalle 15:30 alle 19:00. Testo critico di Carlo Ercoli.

LE OPERE IN MOSTRA - Tra pennellate morbide e tratti decisi, Giusy racconta frammenti di sentimenti e di passioni, che non hanno un inizio né una fine. Che accennano, ma che non confermano. Flash di vita e di feeling su cui l'osservatore cuce il proprio vissuto, le proprie speranze e paure, creando un trait d'union con la visione appositamente frammentata di Lauriola. Scene d'amore consumato o ancora inespresso, all'interno di un bar o di un incontro casalingo, innaffiato da vino, sgabelli e quanto di rosso l'artista ha voluto rappresentare. Cromie che si ripetono, quelle gialle e blu, linee che si alternano, tra curve di corpi e confini quasi temporali. A fare da sfondo tele vissute, stratificate, quasi come un muro consumato dal tempo.
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