Bimbo ucciso da due pitbull a Eboli, l'addestratore Perla: «Una famiglia non dovrebbe avere un cane del genere, ci sono razze più gestibili»

L'episodio è avvenuto nelle prime ore del mattino, mentre il bimbo era in braccio ad uno zio

Bimbo ucciso da due pitbull a Eboli, l'addestratore Perla: «Una famiglia non dovrebbe avere una cane del genere, ci sono razze più gestibili»
Bimbo ucciso da due pitbull a Eboli, l'addestratore Perla: «Una famiglia non dovrebbe avere una cane del genere, ci sono razze più gestibili»
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Lunedì 22 Aprile 2024, 13:42 - Ultimo aggiornamento: 19:26

«Io mi meraviglio e mi stupisco che ne succedano così poche vista la superficialità di molte persone che hanno cani», queste le parole dell'addestratore cinofilo Massimo Perla, in merito al caso del bambino di 15 mesi ucciso da due pitbull a Eboli. «Anche un barboncino può essere pericoloso e decidere di mordere, ma un cane con una mascella possente come un pitbull è chiaro che è notevolmente più pericoloso».

Cosa si può fare per evitare tragedie simili?
«Bisogna essere persone sagge e se si sceglie un cane del genere è necessario fare un corso per avere un animale di quel tipo.

Spesso certi educatori tendono a consigliare di lasciare libero il cane di esprimersi e non dirgli mai no: è sbagliato! Queste razze “importanti possono procurare molti danni. Quello che è successo a Eboli non deve meravigliare. C’è troppa superficialità. Mi capita spesso che arrivano genitori con pitbull o rottweiler che sono stati acquistati da un figlio, che non se ne occupa più e lascia il cane alla madre, la quale magari è una signora di 80 anni che lo chiama “micio, micio”». Bisogna essere preparati».

È consigliabile per una famiglia con un bambino avere un cane come un pitbull?
«Un bambino di 15 mesi che piange può essere uno stimolo per il cane, può essere percepito come una preda che sta piangendo. Nel caso di Eboli erano addirittura due animali: basta una stupidaggine per far scattare dei cani che non sono preparati. Nel mio centro, con tutte le tipologie di cane, le più piccole ma soprattutto le più grandi, una donna incinta deve necessariamente passare per un determinato percorso. Bisogna imparare a far stare a terra il cane mentre si allatta, a non suscitare gelosie, a non lascarlo mai solo con il bimbo. Il cane va abituato alla carrozzina, alla culla. Consiglio, ad esempio, di scaricare il suono dei vagiti da Internet e farlo sentire al cane prima della nascita del neonato. Il cane deve capire che, gerarchicamente, nella famiglia è il primo dopo l’ultimo degli umani».

Quindi un cane del genere sarebbe meglio evitarlo?
«Certi cani sono impegnativi: un pitbull è un predatore e se messo nelle mani di qualcuno che non è preparto adeguatamente può essere un problema. Un cane come quello non va lasciato mai sciolto dal mio punto di vista. Non tutti possono avere un cane del genere, non si può scherzare. Ci sono tanti cagnolini, perché una famiglia dovrebbe comprarsi un cane così difficile da gestire in determinate situazioni? Secondo me, uno che ha famiglia non dovrebbe comprarsi un cane come un pitbull. Al giorno d'oggi non ha più neanche senso il cane per difesa”, il cane guardia: esistono i sistemi d'allarme».

C'è bisogno di nuove regole in materia?
«Certo, non si può scherzare. Pensiamo a come vivrà da oggi in poi il proprietario di quei cani (i pitbull di Eboli), a cui probabilmente non è stato spiegato che le variabili per un cane del genere sono tantissime. È una frase che si sente dire spesso, ma è vera e non ci sono leggi a riguardo: il proprietario deve essere educato ancora prima degli animali. Servono persone esperte per un cane del genere. Bisogna regolarizzare. Io capisco benissimo lo star male di queste persone però bisogna cominciare a far sì che le leggi puniscano queste situazioni. Se ti prendi un cane ne devi essere penalmente responsabile. I cani vanno educati e scelti cani più gestibili»

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