Kfc e Pizza Hut cedono agli animalisti: «Basta galline allevate in gabbia»

Galline in gabbia, Kfc e Pizza Hut cedono agli animalisti: «Non ce ne serviremo più»
Galline in gabbia, Kfc e Pizza Hut cedono agli animalisti: «Non ce ne serviremo più»
3 Minuti di Lettura
Venerdì 3 Settembre 2021, 11:49 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 14:40

Stop alle galline in gabbia. La ong animalista Animal Equality ha svolto una campagna pubblica con migliaia di attivisti da tutto il mondo che hanno preso parte ad azioni digitali di grande impatto. Proteste verificatesi anche fra Italia, Serbia, Nigeria, Taiwan e oltre. Così Yum! Brands, colosso mondiale della ristorazione con quasi 50 mila sedi a livello globale, con i suoi brand Kentucky Fried Chicken (KFC), PIzza Hut, Taco Bell e The Habit Burger, pubblica oggi un impegno a diventare 100% cage-free entro il 2026 per la maggior parte delle sue sedi, ed entro il 2030 su scala globale.

La California rischia di restare senza bacon: legge animalista ne mette a rischio la produzione

Il tema delle uova cage-free

La policy che sancisce l'impegno a non rifornirsi da allevamenti di galline allevate in gabbia è stata raggiunta in seguito alla più grande campagna di sensibilizzazione pubblica mai realizzata e guidata dalla Open Wing Alliance, una coalizione internazionale che lavora per il benessere di polli e galline ancora confinati negli allevamenti intensivi di tutto il mondo.

Gli attivisti di 77 importanti organizzazioni per la protezione degli animali in 63 paesi hanno unito le forze per chiedere un cambiamento concreto a Yum! Brands. La domanda dei consumatori di uova cage-free continua a crescere, e altre aziende globali leader del settore stanno abbandonando l'uso delle gabbie. Impegni internazionali sono stati presi da alcune delle più grandi aziende del mondo, tra cui Unilever, Nestlé, Aldi, Restaurant Group International, InterContinental Hotels, Sodexo, Mondelez, Compass Group, Shake Shack, Famous Brands, Costa Coffee e Barilla.

Blitz nel canile dei cacciatori a Roma. «Gabbie degli orrori, un lager per gli animali»

© RIPRODUZIONE RISERVATA