Cane scappa di casa, lo cercano per giorni: era all'obitorio a vegliare la salma del suo padrone

Erick, il collie di 4 anni, fuggito da casa e ritrovato in zona ospedale, dove è morto nei giorni scorsi il padrone
Erick, il collie di 4 anni, fuggito da casa e ritrovato in zona ospedale, dove è morto nei giorni scorsi il padrone
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Gennaio 2020, 03:00 - Ultimo aggiornamento: 10:17
Ha scavato un passaggio nel giardino di casa ed è fuggito a Capodanno. Fino a ieri di lui, Erick, un magnifico esemplare razza collie di 4 anni, non c’era più traccia. L’hanno ritrovato vicino all’obitorio dell’ospedale di Costa, dove si trova la salma del suo padrone, l’architetto Flavio Franco, morto nei giorni scorsi. Una storia straordinaria e commovente, che merita di essere raccontata.

Leggi anche > Emergenza roghi in Australia, arrestate 183 persone: hanno appiccato gli incendi

FUGA E DISPERAZIONE
«Erick era scappato il 1. gennaio dalla nostra casa in centro a Vittorio -racconta visibilmente emozionata Laura, figlia di Flavio- Ha vagato tra Cozzuolo, Carpesica, Ogliano, San Fior, Colle Umberto e Anzano. Lo abbiamo cercato giorno e notte trovandolo vicino all’ospedale dove èstato riposto il corpo di mio papà in attesa del funerale che verrà celebrato oggi alle 15.30 nella chiesa di Salsa». «Sono stati giorni tristissimi per tutta la famiglia -racconta- Papà era ricoverato all’hospice e mamma lo assisteva costantemente». Poi l’architetto è mancato improvvisamente. La notizia si era subito sparsa in città dove il professionista era conosciuto e stimato e dove per oltre quarant’anni ha firmato molti progetti in campo urbanistico ed edilizio. Insegnante di disegno alle medie e all’istituto d’arte aveva partecipato attivamente anche alla vita politica come consigliere comunale a sostegno di Gianantonio Da Re, candidato sindaco nel 2014. Franco aveva ricoperto anche degli incarichi all’interno dell’ordine degli architetti di Treviso. 

LA VIGILIA DI NATALE
Il collie ha probabilmente capito che qualcosa non andava quando ha visto l’ambulanza portare via il suo padrone la vigilia di Natale. «Ci siamo accorti della fuga di Erick il primo di gennaio e abbiamo subito segnalato la scomparsa in un gruppo Facebook di Vittorio Veneto. Le segnalazioni sono arrivate subito e ci hanno permesso di ricostruire il suo “itinerario”, tuttavia non riuscivamo mai ad arrivare in tempo. Credo fosse spaventato» riprende Laura. Erick è stato avvistato prima in zona duomo, poi a Cozzuolo, Carpesica, Ogliano. Da lì è sceso attraversando il trafficato Menarè per risalire verso Colle Umberto. Poi è stato visto ad Anzano e ieri sera la sua presenza è stata segnalata nei pressi dell’ospedale di Costa. Laura si è subito precipitata sul luogo con la madre e l’altro cane di famiglia, un pastore tedesco. Quando Erick l’ha riconosciuta ed è riuscito a vincere diffidenza e paura, le si è gettato fra le braccia. «Quando l’ho trovato -continua Laura- mi sono girata e ho visto alle mie spalle l’obitorio dove era stato portato papà. Mi sono venuti i brividi lungo la schiena. Erick ha fatto tutta questa strada in cinque giorni ed è arrivato fino al luogo dove c’era il suo amato padrone». 

NOBILI SENTIMENTI
Una storia che non può non commuovere anche chi non conosce a fondo gli animali. I cani riescono sempre a meravigliarci con le loro dimostrazioni di affetto e chi ne possiede uno sa quanto importanti possano essere nell’ambito familiare, tanto da essere considerati membri della famiglia a tutti gli effetti. Episodi che fanno riflettere e invitano a meditare su come i nostri amici a quattro zampe riescano a entrare in comunione con i nostri sentimenti, a condividerli e a lasciare un enorme vuoto quando se ne vanno. Basti pensare ai compiti svolti da cani guida, da cani bagnino, da cani impiegati in mille modi per aiutare l’uomo nelle cose di ogni giorno, negli ospedali, nella ricerca di persone sotto le macerie durante gli eventi sismici. La storia che Laura ha voluto condividere insegna che loro sono amici per sempre. E che sono capaci di nobili sentimenti, insegnano ad amare e per un po’ di affetto danno la vita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA