Cane rimane intrappolato in un buco a 3 metri di profondità per tutta la notte, poi il lieto fine: «Salvato dagli speleologi dopo 4 ore di lavoro»

In questo tipo di operazioni l'attenzione deve essere massima: «Bisogna rimuovere i pezzi di roccia con cautela, perché c'è il rischio che l'animale rimanga sepolto vivo»

Cane rimane intrappolato sottoterra per tutta la notte, poi il lieto fine: «Tirato fuori dopo un'operazione di salvataggio durata 4 ore»
Cane rimane intrappolato sottoterra per tutta la notte, poi il lieto fine: «Tirato fuori dopo un'operazione di salvataggio durata 4 ore»
di Redazione Web
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Mercoledì 27 Marzo 2024, 15:29

Una storia potenzialmente tragica che si è risolta in un lieto fine. Benni, un cagnolino di razza Spaniel, è stato salvato dopo aver trascorso una notte intera intrappolato in un buco profondo 3 metri a temperature estremamente basse a Nant-y-moel, in Galles. Il cane è caduto in una crepa del teereno larga solo 30 cm, tanto piccola che i soccorritori hanno dovuto usare scalpelli e trapani per raggiungere il povero animale impaurito.

Dopo un'operazione di salvataggio durata quattro ore, scrive la BBC, Benni è stato riportato con successo in superficie. Il soccorritore Dan Thorne, della squadra di soccorsi South and Mid Wales Cave Rescue Team, ha detto che «Benni era infreddolito e stanco, ma quando è uscito si è dimenticato di tutto, era entusiasta. È stato avvolto in una coperta, ha bevuto un po' d'acqua: era felicissimo».

L'operazione di salvataggio

«È una cosa in cui siamo fortemente specializzati - ha continuato Dan Thorne -, sia per quanto riguarda le persone che gli animali». Scoprire che la fessura era così stretta ha comportato un bel problema. «Appena arrivati abbiamo scoperto che il buco era largo 30 cm, neanche il nostro speleologo più minuto è riuscito a scendere». La situazione era straziante, «riuscivamo a sentire Benni, ma non riuscivamo ad avvicinarci», ha raccontato l'uomo.

In questo tipo di operazioni l'attenzione deve essere massima: «Bisogna rimuovere i pezzi di roccia con cautela, perché c'è il rischio che l'animale rimanga sepolto vivo». Dopo aver scalpellato e trapanato il terreno, alla fine sono riusciti a scovare Benni. «Vedevamo la punta del suo naso», ha raccontato lo speleologo.

«È stato un lieto fine.

I proprietari sono stati estremamente felici di vedere il loro Benni tutto intero e in superficie», ha concluso Dan Thorne.

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