«Stiamo conducendo una guerra suicida contro la Natura» avverte il Segretario dell'ONU Guterres

pixabay
pixabay
di Nico Riva
5 Minuti di Lettura
Mercoledì 2 Dicembre 2020, 19:42 - Ultimo aggiornamento: 20:11

«Il pianeta è spezzato. L'umanità sta conducendo una guerra suicida contro la Natura». Non usa mezze misure il Segretario Generale dell'ONU António Guterres, durante la conferenza "Lo stato del Pianeta" alla Columbia University di New York. «La natura risponde sempre ai nostri attacchi, e lo fa con sempre maggior forza e furia». Le immagini spaventose dei nubifragi che negli scorsi giorni hanno colpito il sud Italia, specie Sardegna e Calabria, sono solo uno dei troppi esempi. Come non pensare alla devastazione della stagione degli incendi 2020 in Australia e negli Stati Uniti? Allo scioglimento sempre più rapido dei ghiacciai? Ai milioni di giovani (e non) che manifestano a gran voce e chiedono un piano efficiente e immediato contro l'emergenza climatica? Il Segretario Guterres ha parlato di tutti questi problemi e della necessità di un vero cambiamento, una rivoluzione che tuteli davvero l'ambiente e noi stessi. Prima che sia troppo tardi. 

Leggi anche > Inferno 2020 in California, stabilito nuovo record di sempre di incendi in un anno: in fumo un'area grande quanto il Lazio

Per Guterres, contrastare il cambiamento climatico deve essere la priorità delle Nazioni Unite. Non solo a parole però. Per questo, l'obiettivo centrale dell'Onu nel 2021 sarà creare una coalizione globale per azzerare le emissioni. Non usa mezzi termini il Segretario Generale durante il suo intervento alla Columbia University, elencando gli spaventosi problemi legati all'ambiente e all'intervento umano sulla natura. «La biodiversità è al collasso. Un milione di specie rischiano l'estinzione. Gli ecosistemi stanno scomparendo davanti ai nostri occhi. I deserti si allargano, mentre le zone verdi si riducono. Ogni anno, perdiamo dieci milioni di ettari di foreste. Gli oceani sono soffocati dalla plastica e le barriere coralline stanno morendo. Nove milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell'inquinamento dell'aria e dell'acqua: più di sei volte il numero totale della pandemia del coronavirus.

E con la distruzione degli habitat naturali, le specie animali si spingono sempre più a contatto con l'uomo, aumentando il rischio di malattie e il passaggio dei virus all'uomo». 

Il 2020 sarà uno dei tre anni più caldi mai registrati, e l'ultimo decennio è stato il più caldo della storia dell'umanità. Per questo, ha ricordato ancora Guterres, «il livello di ghiaccio nel mare Artico è stato il più basso mai registrato. Il permafrost si scioglie, rilasciando metano nell'atmosfera. Alluvioni, incendi, cicloni e uragani apocalittici sono diventati la normalità. La scienza è cristallina: per limitare il superamento delle temperature di 1.5 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, dobbiamo ridurre l'uso dei combustibili fossili. Invece, il mondo sta andando nella direzione opposta». 

Quanto dichiarato dal Segretario Generale non è diverso da quanto da diversi anni sia gli scienziati che gli attivisti, Greta Thunberg in prima linea con i suoi Fridays For Future, stanno gridando a gran voce ai potenti della Terra. «Cari amici, siamo franchi: le attività umane sono alla radice di questa discesa verso il caos. Ma questo significa che l'azione umana può anche risolvere il problema. Fare pace con la Natura è la missione più importante del ventunesimo secolo. Deve essere la priorità assoluta, di chiunque, dappertutto». E secondo Antonio Guterres, la pandemia ci ha offerto una possibilità: sconfiggere il coronavirus e allo stesso tempo evitare il cataclisma ambientale e ristorare il pianeta: questo è possibile, ma dipende da noi umani. «Dobbiamo trasformare la nostra economia, renderla sostenibile e circolare, basarla sulle risorse rinnovabili. Così si creeranno nuovi lavori, infrastrutture più pulite e un futuro resiliente. Il ricovero dal Covid e la riparazione del nostro pianeta devono essere le due facce della stessa medaglia». 

Il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha voluto poi concludere il suo discorso ricordando alcuni dei progressi che sono stati fatti negli ultimi anni, e che gli danno la speranza per la vittoria finale in questa sfida epocale. «Molte città stanno diventando più verdi. L'economia circolare riduce i rifiuti e le leggi sull'ambiente si stanno moltiplicando. E la coscienza di base dell'emergenza è oggi più ampia che mai. Amici, un nuovo mondo sta prendendo forma, la mentalità sta cambiando. Non possiamo tornare indietro alla vecchia normalità di disuguaglianza, ingiustizia e incurante dominio sulla Terra. Dobbiamo fare un passo in avanti, verso un cammino più equo e sostenibile. Le soluzioni ci sono, ora è giunto il tempo che l'umanità trasformi la sua relazione con il mondo naturale, compresa quella fra di noi. Dobbiamo farlo insieme. La solidarietà è sopravvivenza». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA