Tonno in scatola, dal lockdown 1 italiano su 2 ne consuma di più

Tonno in scatola, dal lockdown 1 italiano su 2 ne consuma di più
Tonno in scatola, dal lockdown 1 italiano su 2 ne consuma di più
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Mercoledì 31 Marzo 2021, 16:26 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 17:19

La pandemia ha senza dubbio apportato importanti cambiamenti al nostro stile di vita, stravolgendo le nostre abitudini anche in cucina. Usciamo di meno di casa, limitando anche la frequenza della spesa, orientandoci agli acquisti “intelligenti”: alimenti confezionati, dalla lunga shelf life, e percepiti come più sani, sicuri e antispreco. Secondo il rapporto Coop 2020, il packaging protettivo e avvolgente sembra fare la differenza in tutti i comparti. Soprattutto per il tonno in scatola, che sta vivendo una nuova “golden age”: 1 italiano su 2 ne ha aumentato il consumo durante i mesi di lockdown, scegliendolo per la sua capacità di conservarsi a lungo e facilmente (78%), per la sua accessibilità (47%), perché è un valido sostituto del pesce fresco (44%) ed è un alimento gratificante che aiuta a sopportare i momenti difficili (38%), rivelando un comportamento d’acquisto legato alla sua dimensione più emotiva. Il tonno è visto quindi come comfort food ideale, non solo per essere consumato da soli (situazione citata dal 17% degli intervistati) ma anche in compagnia con il proprio compagno/partner (67% delle citazioni) o con i figli (43%) solitamente abbinato ad altri alimenti.

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A confermare una delle immagini simbolo di inizio emergenza, quella di dispense e carrelli della spesa pieni di tonno in scatola, è la ricerca “Il consumo di tonno in scatola durante il lockdown”, realizzata da Doxa per Ancit (Associazione Conservieri Ittici e delle Tonnare), intervistando nel mese di febbraio un campione di 1.300 italiani per indagare come è cambiato l’acquisto e il consumo di tonno in scatola da parte degli italiani in un momento storico come questo. Da marzo ad oggi è aumentato il suo consumo ed è cambiato il suo percepito. Nelle settimane dell'inizio dell'emergenza, i consumi di tonno in scatola sono incrementati del +33,6%. Mentre nei primi 5 mesi del 2020 le vendite a volume si sono attestate a 33.810 tonnellate, dato cumulativo delle categorie tonno sott'olio, al naturale e filetti di tonno.

Lo mangiano tutti (99%) almeno 2-3 volte a settimana (36%)

Il tonno in scatola è molto più di una commodity: oggi è il prodotto simbolo della nuova normalità. Lo mangiano tutti (99%). Nel complesso oltre 1 italiano su 3 (36%) lo consuma 2-3 volte a settimana. Tra i giovani (18-25) questa percentuale sale al 41%, dimostrando che il tonno in scatola è un alimento amato anche dalla Generazione Z che vive da sola e si appassiona ai reality in cucina, segnando spesso il  battesimo ai fornelli (come nel caso della pasta al tonno a non solo).

Tra i motivi di questa scelta, due gli elementi chiave: il tonno in scatola è una facile alternativa al pesce fresco ed è facile da consumare al pari della pasta.

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«Un acquisto intelligente»

Stiamo vivendo un’epoca difficile che gli esperti definiscono di periodizzazione, cioè di cambiamenti che segnano una rottura di continuità tra il passato e il futuro post pandemia. «In questo momento, in cui percepiamo l’ambiente esterno come meno sicuro, un prodotto come il tonno in scatola ci rassicura perché ha un vantaggio competitivo su tanti altri prodotti – afferma Mauro Ferraresi, sociologo dei consumi e docente allo IULM di Milano-. Quello del tonno in scatola è un acquisto intelligente e protetto, valido su più livelli, che in questi tempi segna un ulteriore salto di qualità nel profilo d’immagine positivo di cui ha sempre goduto. Tra i suoi plus, oltre alla bontà del prodotto, la sua capacità di conservarsi facilmente e a lungo, caratteristiche non scontate in periodi come l’attuale in cui si esce il meno possibile. Inoltre, presenta un enorme vantaggio dal punto di vista della versatilità perché ha una presenza in tutti i piatti principali: può essere mangiato da solo, come ingrediente di preparazioni, in un primo, come secondo, nell’insalata, così come in un panino. E ancora, è estremamente sicuro e maneggevole, grazie alla scatoletta percepita come igienicamente sicura e facile da trasportare: i processi di inscatolamento e gli innumerevoli controlli sono talmente consolidati che la sicurezza diventa un dato di fatto imprescindibile. E così come è accaduto in passato, il tonno in scatola ha acquisito vantaggi da questi periodi di transizione, legati proprio alle sue garanzie di igiene, maneggevolezza, versatilità, tutte ragioni valide in questo momento. E i consumatori italiani hanno percepito queste valenze, come confermano i risultati di questa ricerca».

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Elemento versatile nelle ricette

A dimostrazione della sua versatilità e del riavvicinamento degli italiani ai fornelli in quest’ultimo anno (con la riscoperta della tradizione a tavola), la ricerca Doxa ci dice che il tonno in scatola è l’alimento protagonista o l’ingrediente che dà personalità a ricette semplici e tradizionali. Viene infatti utilizzato principalmente per condire insalate o contorni (87%) e nella preparazione di primi piatti (85%). È elevato anche l’utilizzo per ricette della tradizione, come pizze rustiche, verdure ripiene, polpettone di tonno, ecc. (52%). Contenuto invece l’utilizzo del prodotto per ricette più elaborate (19%).

Parlando di pratiche antispreco e del riutilizzo dell’olio del tonno in scatola, ancora in pochi sanno che l’olio della scatoletta è un alimento che può essere utilizzato in cucina perché mantiene intatti l'aroma, il sapore e le sue qualità organolettiche. E in più acquisisce dal tonno omega 3 e Vitamina D. Un intervistato su 4 (25%) lo utilizza abitualmente per condire l’insalata/sugo della pasta e 1 su 10 (11% sull’intera popolazione, il 15% per i giovani) ha dichiarato di aver iniziato nell’ultimo periodo ad utilizzare l’olio della scatoletta, a cui si aggiunge il 18% di chi ne utilizza solamente una parte. Quindi, quasi la metà dei consumatori attua pratiche antispreco virtuose.

La passione per le conserve ittiche

Il tonno in scatola non è comunque l’unica conserva ittica consumata comunemente dagli italiani, soprattutto nell’ultimo anno. Infatti, tra chi abitualmente consuma del tonno in scatola, c’è un 64% che compra anche lo sgombro (59% tra i più giovani), a seguire le alici (54%, 47% tra i più giovani) e il salmone (50%, 52% tra i più giovani). E i dati di consumo dei primi 5 mesi del 2020 confermano che sul totale delle conserve ittiche (tonno in scatola, sgombri, sardine, acciughe, salmone e altri prodotti) di 41.452 tonnellate, oltre al tonno in scatola si sono registrati risultati interessanti soprattutto per acciughe (1.650 tonnellate) e sgombri (2.586 tonnellate).

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Il consumo di tonno in scatola ha una serie di vantaggi a livello nutrizionale, soprattutto in questo periodo, che è bene ricordare. Non a caso, anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) nei "Suggerimenti alimentari e nutrizionali durante l'auto-quarantena", ha indicato le conserve ittiche tra gli alimenti ad alto valore nutrizionale, buone fonti di proteine ad alto valore biologico, vitamine, sali minerali, Omega 3. «Il tonno in scatola è la soluzione ideale perché all’apporto di nutrienti di alto valore biologico come le proteine, si associano anche gli omega 3 – afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista all’Università Campus Biomedico di Roma. Inoltre, la presenza di Vitamina D lo rende ulteriormente utile a livello nutrizionale, dal momento che, uscendo poco, ci si espone poco al sole. E numerosi studi dimostrano un’attività specifica di questa sostanza nel favorire una maggiore difesa del sistema immunitario contro infezioni, virus, influenza e polmonite. A questo si aggiungono la praticità di consumo e la lunga conservazione, rendendolo un alimento prezioso sotto più punti di vista».

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