Sergio Mottura, il Grechetto ha il suo re

Sergio Mottura, il Grechetto ha il suo re
di Alessandro Brizi
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Giovedì 8 Ottobre 2020, 06:00
centro Italia, il Grechetto ha storicamente proposto vini schietti e sinceri ma mai emblematiche etichette. Così è stato almeno fino agli anni Novanta, quando ci ha messo le mani Sergio Mottura. Con la sua cantina di Civitella d’Agliano, nel viterbese, Mottura ha cambiato l’immagine del Grechetto e di un territorio, al confine tra Umbria e Lazio, di cui oggi è il re indiscusso. Trentasei gli ettari vitati, su 120 complessivi condotti in biologico, di cui 20 destinati al Grechetto.

«Sono arrivato qui, ventenne, dal Piemonte nel 1963. Solo e senza esperienza ho affrontato il passaggio dalla mezzadria alla conduzione diretta. Non avevo studiato enologia, ma avevo la fortuna di aver bevuto tanto. Vivendo in Piemonte – spiega – avevo la possibilità di raggiungere facilmente la Francia e le sue zone vinicole, per cui ogni settimana ci si spostava con gli amici per andare a visitare le cantine in Borgogna, Champagne o nel Bordolese». Negli anni Ottanta Mottura entra nel canale di un importatore che distribuiva vini francesi di grande levatura; diventa il referente italiano e si trova fianco a fianco a veri “mostri” dell’enologia transalpina. «Un po’ per fortuna, un po’ per savoir faire sono riuscito a fare amicizia con loro e a condividere le esperienze enologiche. Ne approfittavo per fare domande, assaggiare e farmi spiegare i loro vini, facendone tesoro».

È da uno di questi incontri, a Berlino nel 1993, che Sergio fa assaggiare il suo Grechetto a Louis Fabrice Latour (undicesima generazione di un’iconica famiglia-cantina della Borgogna, fondata nel 1797), il quale lo apprezzò subito, consigliandogli di farlo affinare in legno. Nacque così il top wine Latour a Civitella, uno dei più grandi bianchi d’Italia ed esempio di eleganza per molte cantine della Tuscia e non solo. Questa la genesi di un mito, in una cantina che conta oggi 93mila bottiglie, con il Grechetto a dominare nei bianchi fermi (Poggio della Costa e i due Orvieto), lo Chardonnay per lo spumante, il Pinot nero nel rosso cru Magone e Merlot e Montepulciano nel Civitella Rosso.

SERGIO MOTTURA Civitella d’Agliano (VT) www.motturasergio.it vini@motturasergio.it
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