Ripartire dai piccoli momenti di felicità, la nuova campagna Mulino Bianco è un film contro la paura del futuro

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La prima neve che cade, correre in bicicletta, saltare in una pozzanghera all'uscita da scuola. Le cose che ci rendono felici sono le più semplici e familiari, i piccoli piaceri che ci accompagnano ogni giorno e che da sempre fanno parte della nostra vita, anche in tempi difficili come questi. Mulino Bianco, l’iconico marchio del Gruppo Barilla, parte da questa considerazione per lanciare una nuova Campagna di comunicazione. Attraverso una narrazione intensa e poetica, accompagnata da una musica evocativa, Mulino Bianco ci racconta che l’antidoto alle nostre vite piene di ansia e preoccupazione per il futuro si nasconde nei piccoli momenti di felicità quotidiani.

“Mulino Bianco nasce nel 1975 – afferma Julia Schwoerer, Vicepresident Marketing Mulino Bianco e Pan di Stelle - in un periodo molto difficile della nostra storia, segnato dal terrorismo e dalla cosiddetta austerity, la crisi petrolifera globale. Da subito diventa un simbolo forte di ottimismo, rifiuto e fuga dal caos e dalla frenesia, indicando nel ritorno alla vita semplice e genuina, di ‘quando i mulini erano bianchi’ una strada alternativa, per tornare ad avere fiducia in un mondo migliore. Il successo di Mulino Bianco dura da 45 anni perché nel tempo abbiamo dato a questa visione sempre più elementi di concretezza – il miglioramento continuo delle ricette, tutte senza olio di palma e nel tempo ottimizzate sotto il profilo nutrizionale, il lancio della Carta del Mulino, progetto di filiera che garantirà di poter utilizzare farina di grano tenero da agricoltura sostenibile in tutti i biscotti entro il 2020, l’utilizzo di confezioni 100% riciclabili entro il 2020 – che ci hanno permesso di rendere più vicino e tangibile il nostro sogno e mantenere uno stretto e profondo legame con gli italiani e lo spirito del nostro tempo”.

Quest’anno viviamo un altro momento storico segnato da incertezze e paure, un momento in cui gli italiani guardano con ansia e preoccupazione al domani. Oggi solo il 48% degli italiani dichiara di essere felice. Secondo uno studio firmato da ricercatori dell’Università di Warwick, Glasgow e dell’Alan Turing Institute di Londra, oggi in Italia (i dati sono precedenti all’emergenza Coronavirus) ci troviamo ai minimi storici della felicità anche se guardiamo agli ultimi 200 anni di storia. Dopo molti alti e bassi e un progressivo innalzamento dell’indice di felicità negli anni Ottanta e fino al 2008, nell’ultimo decennio abbiamo assistito a un declino che ci ha portato a livelli vicini a quelli, bassissimi, riscontrati nel periodo delle due guerre mondiali e degli anni di piombo.

Fedele alla filosofia che lo ha ispirato, Mulino Bianco torna a mostrare una “felicità possibile” agli italiani, presentando una nuova campagna diretta da Gabriele Mainetti e accompagnata dalla note della celebre canzone “My Favorite Things” , on air dal 24 maggio. La campagna, che invita le persone a non smettere mai di cercare la felicità, si ispira alle “cose buone che ci rendono felici” e segna l’inizio della collaborazione strategico-creativa tra Mulino Bianco e Publicis Italia.

Il nuovo format di comunicazione viene introdotto da un film Manifesto che ha come protagonista un bambino alle prese con la sua personale ricerca delle cose che lo rendono felice.

A seguire, assisteremo ad altre storie di persone colte in momenti di felicità, e scopriremo che tra questi momenti trova posto anche un prodotto Mulino Bianco. Incontreremo chi ama mangiare una crostatina partendo prima dal bordo, chi mangia i biscotti farciti mangiando prima la crema e chi al mattino non può evitare di contare fino a 3 mentre inzuppa un biscotto nel latte. Piccoli momenti di felicità, intima e personale, che ci ricordano di come questa non sia affatto un’aspirazione lontana o irraggiungibile.

Al film manifesto, che apre il nuovo format con un taglio a 40” per la TV e una versione a 60” per i canali digital, seguiranno poi gli altri soggetti pianificati su TV nazionale e digital.