La Molisana nella bufera per la «pasta dal sapore littorio». L'azienda: «Nessun intento di celebrare il fascismo»

Abissine e Tripoline, La Molisana nella bufera per la «pasta dal sapore littorio» che celebra il colonialismo
Abissine e Tripoline, La Molisana nella bufera per la «pasta dal sapore littorio» che celebra il colonialismo
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Martedì 5 Gennaio 2021, 12:07 - Ultimo aggiornamento: 15:37

La Molisana, uno dei migliori pastifici italiani in assoluto, finisce nella bufera per la pasta «dal sapore littorio e coloniale» come le Abissine, le Tripoline, le Bengasine e le Assabesi. Una gigantesca polemica social, quella che ha travolto il pastificio e che ha finito per dividere gli utenti sul web.

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Tutto nasce da un'iniziativa di marketing del pastificio La Molisana, che ha deciso di celebrare il passato coloniale italiano cambiando il nome a diversi tipi di pasta ideati negli anni '30 del secolo scorso, in onore delle città conquistate in Libia e nel Corno d'Africa durante l'epoca dell'imperialismo. È così che, ad esempio, le conchiglie, come sono universalmente riconosciute, diventano le Abissine. E sul sito del pastificio la descrizione fa impallidire ancora di più: «Negli anni Trenta l'Italia celebra la stagione del colonialismo con nuovi formati di pasta [...] La pasta di semola diventa elemento aggregante? Perché no! [...] Di sicuro sapore littorio, il nome delle Abissine Rigate all'estero si trasforma in "shells", ovvero conchiglie».

La polemica sui social non ha tardato ad arrivare e non ha risparmiato neanche le Tripoline, un tipo di pasta da sempre conosciuto proprio con questo nome. A far infuriare tanti utenti sui social non è tanto il nome, ma la descrizione del prodotto: «Evoca luoghi lontani, esotici ed ha un sapore coloniale». L'esaltazione del periodo coloniale, specialmente quello di epoca fascista, ha scatenato l'ira di tanti utenti e su Twitter l'hashtag #LaMolisana è diventato il primo trending topic in Italia.

Non manca, però, chi considera la polemica inutile e pretestuosa, specialmente da parte di chi ha evocato un boicottaggio. C'è infatti chi spiega: «Non è una buona idea penalizzare un'intera azienda per l'errore di un singolo».

Alla fine, dopo la bufera delle scorse ore, La Molisana ha deciso di correre ai ripari togliendo quelle descrizioni capaci di generare una simile polemica. Rossella Ferro, responsabile marketing, ha precisato: «Non abbiamo alcun intento celebrativo quando parliamo di questi formati storici, nati negli anni '30. Abbiamo appena provveduto a cambiare le schede descrittive dei prodotti, siamo molti attenti alla sensibilità dell'opinione pubblica e in questo caso l'unico errore è stato non ricontrollare tutte le schede affidate all'agenzia di comunicazione. E invece è la conferma che non si può perdere di vista nemmeno un dettaglio, non volevamo affatto celebrare quel periodo storico».

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