"La merenda degli Italiani a casa ai tempi del Covid-19": come la pandemia ha cambiato le nostre abitudini alimentari

La ricerca BVA Doxa Unione Italiana Food fotografa come la pandemia ha cambiato il modo in cui gli italiani fanno merenda
La ricerca BVA Doxa – Unione Italiana Food fotografa come la pandemia ha cambiato il modo in cui gli italiani fanno merenda
di Danilo Barbagallo
6 Minuti di Lettura
Martedì 23 Marzo 2021, 22:03

Una ricerca per fotografare come la pandemia ha cambiato il modo in cui gli italiani fanno merenda. Costretti spesso a casa per le limitazioni imposte dalla lotta al Covid-19, i cittadini hanno modificato le loro abitudini alimentari e non fa certo eccezione l’amata merenda.

LA "NUOVA" MERENDA DEGLI ITALIANI

L’indagine BVA Doxa – Unione Italiana Food “La merenda degli Italiani a casa ai tempi del Covid-19” ha analizzato come è cambiata la merenda degli italiani adulti con la pandemia, un mutamento degli stili di vita che ha riguardato ben 11,5 milioni di italiani, circa un terzo dell’intera popolazione dai 25 ai 65 anni. Lo studio, realizzato con metodo CAWI, ha coinvolto un campione di 800 adulti dai 25 ai 65 anni, tra cui anche i genitori di bambini dai 4 ai 13 anni, con un focus specifico sugli smartworkers.

I RISULTATI:

Il 66% degli italiani ha modificato le proprie abitudini a merenda: la fanno più spesso, mangiano più frutta e dolci preparati in casa e non rinunciano alle comode e pratiche merendine. Oltre l’aspetto nutrizionale, lo spuntino, rappresenta un momento di coccola, ascolto reciproco e condivisione con la famiglia

3 ITALIANI SU 10 FANNO MERENDA PIÙ SPESSO DA QUANDO SONO A CASA

Il 29% del campione dichiara di fare più spesso merenda, sia al mattino che al pomeriggio (per gli smartworkers il dato sale addirittura al 36%).  Allo stesso tempo il 34% ha affermato di non aver modificato le proprie abitudini durante la merenda, mentre solo il 2% fa meno spesso sia lo spuntino di metà mattino che quello di metà pomeriggio.

QUASI 1 SU 2 (45%) FA UNA MERENDA PIÙ RICCA DI PRIMA

I cambiamenti toccano anche le quantità di alimenti che vengono destinati allo spuntino: quasi 1 italiano su 2 (45%) che vive gran parte della giornata a casa, dichiara di fare una merenda un po' più ricca del solito. Il 44% ha affermato, invece, di fare una merenda simile a quella di prima da un punto di vista delle quantità. Mentre 1 italiano su 10 (11%) fa invece uno spuntino meno abbondante rispetto a prima dell’arrivo della pandemia.

FRUTTA, DOLCI FATTI IN CASA E MERENDINE

Il consumo di frutta è passato dal 42% al 60%, seguita dallo yogurt, in crescita dal 46% al 58%, dai biscotti, cresciuti dal 44% al 56%, dal dolce fatto in casa i cui consumi sono addirittura raddoppiati, passando dal 23% al 47%, e dal pane con marmellata o creme spalmabili che è passato dal 21% al 35%. Restano, invece, stabili le merendine che con il 45% - stessa percentuale che aveva prima dell’arrivo del Covid - rientrano comunque nella top five degli alimenti consumati dagli adulti.

Meno cambiamenti, rispetto all’arrivo della pandemia, per le scelte che riguardano la merenda salata: classifica inalterata con in testa i crackers (40%), seguiti dal panino salato (25%), pizza (13%) e dalla torta salata (10%): “Se da una parte è senz’altro positivo che gli italiani facciano più spesso merenda rispetto a prima – spiega il Prof. Luca Piretta, Nutrizionista e Gastroenterologo -  dall’altra bisogna fare attenzione a non esagerare con una merenda troppo calorica, soprattutto in questo momento nel quale le persone sono a casa e fanno meno movimento e attività fisica. In particolare, quando si prepara un dolce a casa, che è tra le merende più consumate in questo periodo storico e rimane un’ottima scelta per gli spuntini, occorre far attenzione alle dosi e alla quantità, perché non essendo un prodotto porzionato si rischia di mangiare una fetta di torta o crostata più grande di quella necessaria”.

LA MERENDINA, UNA VALIDA ALTERNATIVA

In un contesto casalingo nel quale ha trovato terreno fertile la preparazione per la merenda di alimenti fatti in casa, la merendina confezionata si conferma una delle alternative preferite.

Una tipologia di merenda sdoganata anche dai nutrizionisti, soprattutto in virtù della porzionatura e dell’equilibrio nutrizionale garantito da un contenuto calorico prestabilito in etichetta: “La merendina, consumata moderatamente – fa  sapere il  Prof. Luca Piretta - può rappresentare una delle alternative corrette per la merenda degli italiani a casa. Il vantaggio della merendina è anche il fatto di essere uno spuntino porzionato e quindi di avere un contenuto calorico prestabilito che garantisce il non superamento dell'apporto calorico consigliato. L’ideale comunque è sempre quello di alternare a merenda un mix tra prodotti, confezionati o fatti in casa, e un frutto o una macedonia”.

LA MERENDA TEMPI DEL COVID-19: UN MOMENTO DI SVAGO

Dallo studio Doxa – Unione Italiana Food è emerso che per il 41% degli italiani, infatti, lo spuntino a casa rappresenta una ricarica fisica e psicologica per svolgere i propri doveri, mentre per il 35% delle persone è sia una pausa di relax e piacere condivisa con la famiglia che un momento da prendere per sé in cui non si pensa ai problemi attuali. Solo il 7% utilizza il mezzo digitale per condividere il momento della merenda.

Il momento della merenda rappresenta dunque l’occasione per rompere gli schemi della giornata quotidiana: “Il cibo assume dei significati che vanno al di là del valore nutrizionale – ha sottolineato la Dott.ssa Paola Medde, Psicologa dei Comportamenti Alimentari - perché è conforto, coccola, condivisione, è rapporto con le emozioni ed è gratificazione, non solo fisica ma anche psicologica. Di conseguenza, un momento come la merenda, fatta insieme, magari provando a sperimentare cose nuove, è sicuramente una situazione che ci può dare conforto e stimoli e contemporaneamente è anche una possibilità di poter rompere un contesto routinario e, spesso, noioso”.

1 BAMBINO SU 2 (54%) HA CAMBIATO LA SUA MERENDA

Dalla ricerca è emerso che 1 bambino (età compresa 4 ai 13 anni) su 2 (54%) ha cambiato modo di fare merenda da quando è a casa. Tra i prodotti più consumati per lo spuntino di metà mattino o metà pomeriggio troviamo le merendine (65%) e i biscotti (55%), i cui valori sono rimasti immutati rispetto a prima dell’avvento della Pandemia, seguiti dal dolce fatto in casa che registra un’impennata passando dal 34% al 51%, dal pane con marmellata o creme spalmabili (passato dal 38% al 49%), dallo yogurt (cresciuto dal 40% al 44%) e dalla frutta fresca e secca (dal 32% al 36%).

4 GENITORI SU 10 CONDIVIDONO PIÙ SPESSO LA MERENDA CON I FIGLI

Il 38% dei genitori dichiara di condividere più spesso la merenda con i propri figli e 2 genitori su 10 (18%) la preparano con i propri bambini. Per il momento dello spuntino si dice no all’organizzazione di video chat sulle piattaforme social – lo fa solo il 3% dei genitori con i figli – per cui la merenda rimane un momento intimo da vivere con i propri affetti: “Poter fare merenda in uno spazio silenzioso – ha spiegato la Dott.ssa Paola Medde - intorno al tavolo o immaginando un pic-nic improvvisato dentro casa, mettendoci su un tappeto, permette di vivere lo spuntino come un momento di ascolto reciproco, senza interruzioni e senza dover correre, come spesso accade con i bambini, da una parte all’altra mentre si mangia. Questa pandemia ci ha fatto costretto a scoprire il piacere della pausa e con questo anche il piacere di una merenda che non costituisce solo un bisogno nutrizionale, ma è anche una pausa da tutto e da tutti: un momento di tranquillità, raccoglimento ed ascolto”.

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