Il 10 febbraio è la giornata mondiale dei legumi. Ceci, lenticchie, fagioli&co: la rinascita della Dieta Mediterranea passa anche da qua, fonte di proteine vegetali e cibo a basso impatto ambientale. E Barilla gli ha dato nuova vita e nuove occasioni di consumo, anche per la colazione.
Dal dopoguerra ad oggi, in 70 anni abbiamo dimezzato il consumo di legumi, ma la rotta sta cambiando. La domanda di proteine vegetali nei 12 mesi tra giugno 2020 e giugno 2021 è cresciuta più velocemente (+20%) rispetto a quella di proteine animali, tanto che ormai quasi un quarto (22%) di tutte le proteine assunte in Italia ormai è di origine vegetaleiii, ma la pandemia ha accelerato una tendenza già in atto. Secondo elaborazioni di Barilla su dati ISTATiv, la base di “legume lovers” è in costante aumento: nel 2020 più di 1 italiano su 2 (53%) ha mangiato legumi almeno una volta a settimana, in crescita del +15% rispetto a 10 anni fa.
Ma l’altra faccia della medaglia evidenzia che ancora il 47% non si avvicina alle 3 porzioni a settimana consigliate dalle Linee Guida nutrizionali del CREAv.
Come dimostra l’istituzione di una Giornata Mondiale, i legumi non hanno solamente importanti caratteristiche nutrizionali - come il ridotto apporto di grassi e l’alto contenuto proteico – e di gusto, ma rivestono un ruolo rilevante per un sistema agricolo più sostenibile. Le leguminose, infatti, sono particolarmente adatte per una corretta rotazione colturale, che è uno dei pilastri di una agricoltura più efficiente. Sono piante che possono vivere in terreni poveri migliorandone la fertilità e sono in grado di fissare nel terreno l’azoto presente nell’atmosfera, riducendo l’uso di fertilizzanti.