Digiuno intermittente, niente cibo per 16 ore: la moda dei vip che può fare male. Ecco come funziona

Digiuno intermittente, niente cibo per 16 ore: la moda dei vip che può fare male. Ecco come funziona
di Paolo Travisi
4 Minuti di Lettura
Lunedì 11 Aprile 2022, 06:34 - Ultimo aggiornamento: 25 Settembre, 15:37

Dottor Google appartiene già al passato. Almeno per quanto riguarda diete, benessere fisico, equilibrio alimentare. Per la salute e la bellezza del proprio corpo oggi in tanti si fanno guidare, più ancora che dai motori di ricerca, dalle app e dagli hashtag sui social. E nel mondo digitale dove non ci sono limiti anagrafici - tutti possono trovare tutto - spesso non sono chiari neanche i confini tra benessere e patologia, non solo per le fasce più deboli, bambini ed adolescenti. Ma neanche per gli adulti. Da tempo, infatti, tra i trend digitali che conquistano milioni di like, suscitando la preoccupazione di psicologi ed esperti della nutrizione, c'è quello dei digiuni intermittenti, in inglese fasting, un fenomeno particolarmente diffuso su social ed app, anche nella fascia più adulta della popolazione, in cui si consiglia il consumo di cibo in una porzione precisa della giornata, con diverse ore di digiuno tra un pasto e l'altro. La popolarità di questa dieta è legata anche alla sponsorizzazione di star del cinema e della tv, tra cui Jennifer Aniston, le Kardashian, Scarlett Johansson che hanno fatto esplodere le app sugli store digitali. E di regimi alimentari che propongono il digiuno intermittente, ne esistono vari schemi.

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DALLE 20 ALLE 12
Uno dei più noti è quello che propone la regole delle 16 ore, in cui la mattina si digiuna, bevendo solo acqua, ma concentrando i pasti in una fascia oraria che può andare da mezzogiorno alle otto di sera, per poi digiunare fino al mattino seguente. Inoltre le tante app dedicate al fasting, permettono di personalizzare gli orari del digiuno, sulla base dell'età, del peso e dell'obiettivo finale. Alla promozione da parte degli influencer del digiuno intermittente, TikTok, in cui sono molto seguiti i video dedicati al cibo, ha messo un freno per evitare che questi video contribuissero ad alimentare disturbi alimentari, crescenti nei paesi occidentali e che in Italia riguarda tre milioni di persone.
«I disturbi alimentari sono aumentati in relazione ad un mondo che si è sviluppato attraverso i social, che danno un'immagine di perfezione, soprattutto quando riverberata non solo dalla star di turno, ma dai coetanei, portando spesso all'emulazione» spiega Paola Medde, consigliera dell'ordine degli psicologi del Lazio ed esperta di psicologia ed alimentazione.

Secondo l'esperta, quando TikTok scrive se avete dei problemi allontanatevi dalla rete o fate altro, sembra che voglia tutelare non tanto l'utente ma chi offre il servizio. «Il vero problema è che questi video non si riescono a bloccare».


Di sicuro l'impegno c'è, considerato che Instagram, Facebook e Tik Tok hanno imposto limiti alle pubblicità che promuovono diete intermittenti o prodotti che offrono un'immagine negativa del corpo, ma i contenuti ambigui continuano ad esserci e ad essere visualizzati, spinti dagli algoritmi che propongono quello che abbiamo già cercato in rete. Altro trend preoccupante, che riguarda sempre TikTok, è la popolarità dell'hasthag whatieatinaday (cosa mangio in un giorno), in cui si vedono video di ragazze in forma o magrissime, in alcuni casi di una magrezza patologica, che raccontano cosa mangiano da colazione a cena, con tanto di calorie consumate, intramezzati da altri video con esercizi di fitness e pancia piatta allo specchio, al solo scopo di vendere barrette proteiche o bevande ipocaloriche. Questo è il lavoro degli influencer, ma il problema è che spesso il messaggio che passa non è quello promozionale, bensì un'omologazione del canone estetico, pericoloso per le e gli adolescenti. D'altronde, spiega ancora la psicologa, «un legame tra social e disturbi alimentari, c'è sicuramente. Negli ultimi anni ho avuto in terapia ragazze che seguivano determinati hashtag, ma il problema alimentare molto spesso si sviluppa individualmente e più che la causa scatenante, i video sui social sono elementi perpetuanti».


A CHI RIVOLGERSI
La questione è ormai nota a TikTok, che sul sito, precisa: «Anche se rimuoviamo già i contenuti che promuovono i disordini alimentari, ora cominceremo a rimuovere anche la promozione di regimi alimentari non corretti come l'esercizio eccessivo o i digiuni saltuari». Il punto, dunque, non è se praticare il digiuno intermittente che secondo qualche studio recente può persino apportare benefici all'organismo o la dieta bilanciata, e d'altra parte l'attenzione al corpo - se non praticata in modo ossessivo - è un modo sano di tenersi in equilibrio. Il punto è che, quando c'è una vera necessità, è bene sottrarsi a Dottor Social e parlarne con un medico vero. Lo scrive anche TikTok.

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