Una napoletana a Cuochi d'Italia: «Due telefonate mi hanno cambiato la vita»

Una napoletana a Cuochi d'Italia: «Due telefonate mi hanno cambiato la vita»
Una napoletana a Cuochi d'Italia: «Due telefonate mi hanno cambiato la vita»
di Francesca Cicatelli
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Sabato 20 Gennaio 2018, 20:08 - Ultimo aggiornamento: 21:01

Il destino chiede una mano. Il più delle volte anche un trasferimento, qualche telefonata giusta e del coraggio.  Per Antonella Coppola sono state determinanti tutti questi elementi. Private chef quarantenne esuberante e solare, calza a pieno i tempi, segue le tracce del futuro e capta le tendenze.  E' l'unica campana selezionata per partecipare al programma Cuochi D'Italia condotto da Alessandro Borghese, affiancato dai giudici stellati Gennarino Esposito (La Torre del Saracino) e Cristiano Tomei (L'Imbuto) e in onda dal lunedì al venerdì alle 18.30 su TV8 (tasto 8 del telecomando). Antonella si è reinventata più volte nella vita per amore e per passione: la prima quando ha seguito il marito sul lago di Como a soli 23 anni lasciando un lavoro da modellista nell'azienda di famiglia nella sua Napoli. Partire è stata anche un po' la sua fortuna anche se ha segnato la chiusura dei rapporti con i suoi e del loro supporto economico. Si è rimessa in gioco, ha studiato da chef e ora ha una società di catering e consulenza con oltre 15 collaboratori. Sulla sua storia ha già pronto un libro che racconta come rinascere e tante ricette: "E' stato come in una favola. Quando mi sono trasferita a Bellagio avevo due bimbi e ogni mattina facevo la pendolare su Milano. Un giorno ricevo la telefonata di un'amica che aveva bisogno di una  cuoca in una villa privata. Mi illumino e ci vado per gioco. A fine serata l'applauso dei commensali mi ha fatto capire che quella era la mia strada". E ora un'altra telefonata, quella inaspettata dei redattori del programma, le sta aprendo le porte di nuove avventure.
 
Antonella com' è nascere partenopea e ritrovarsi a Como? 
"Mi trovo qui per amore. A Napoli lavoravo nel mondo del tessile come modellista nell’attività dei miei genitori ma, dopo il matrimonio, mi sono trasferita sul lago di Como e qui mi sono dovuta reinventare. Ho detto a mio marito che, se non avessi trovato uno sbocco, una ragione per rimanere qua, l’amore non sarebbe bastato più. Certo Napoli e Como sono due realtà differenti: dalla vivacità assoluta alla tranquillità per eccellenza. Ho avuto un po' difficoltà ad abituarmi ma adesso non vedrei un altro posto in cui vivere".
 
A cosa si ispirano i tuoi piatti? 
"Attingo alla tradizione e faccio continui inviti e rinvii alla semplicità"

Giusto esportare la tradizione o bisogna sempre adattarsi ai luoghi? 
"Giusto esportarla ma rispettando il territorio in cui si vive"

Quanto filo da torcere danno in più o in meno i pesci di lago rispetto a quelli salmastri? 
"Il pesce di lago rispetto al salmastri sono diversi, ci vuole più tecnica per renderli saporiti ma hanno il loro perché. E' comunque un pesce di carattere"

Sei nel programma di Borghese come sei finita in questa avventura? 
"Mi hanno telefonato: avevano bisogno di una degna rappresentante della Campania. Ho risposto allora avete trovato la persona giusta"

Con quale cavallo di battaglia conti di vincere? 
"Ce ne sono tanti anche perché la cucina campana è sconfinata. Ma potrei vincere con un pacchero, un baccalà, uno spaghetto alle vongole in un programma in cui lo chef è protagonista al 50 per cento, conta la consistenza e il valore dei piatti"

La mania del cooking show non ci fará perdere l' appetito per "sazietá" di informazioni? 
"I cooking show sono comunque aiutano ad approcciarsi al cibo e alla cucina in modo diretto soprattutto per chi è alle prime armi. Ed è condivisione"
 
Che percorso consigli a chi vuole intraprendere il tuo? O comunque diventare chef? 
Un percorso canonico o un uso strumentale dei social? 

"Consiglio di frequentare corsi adeguati con professionisti perché essere autodidatta fa bene ma ha dei limiti. Anch'io quando ho capito che era la mia strada ho iniziato a frequentare dei corsi professionali e poi pian piano mi sono dedicata anima e corpo ad un mondo che mi regala tante soddisfazioni".
 
Tre ragioni per convincere un napoletano a salire a Como a provare la tua cucina 
"Una sola ragione: ogni mondo è paese e poi smettiamola con questi luoghi comuni per cui al Nord fa sempre freddo e non c'è il mare, anche qui ci sono le belle giornate"
 
Come dovrebbe evolversi la cucina partenopea legata troppo alla fossilizzazione e allo standard delle ricette di famiglia?
"La cucina partenopea non si tocca, lasciamola lì con la sua semplicità e con tutto quello che di buono ha da offrire che a complicare le cose ci pensano già gli altri"
 

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