Testate contro il distributore automatico. Il titolare: «Ho rischiato pure io»

Testate contro il distributore automatico. Il titolare: «Ho rischiato pure io»
Testate contro il distributore automatico. Il titolare: «Ho rischiato pure io»
di Maurizio Di Biagio
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Mercoledì 25 Agosto 2021, 08:56

Roberto Cardelli è il gestore del distributore automatico di via Oberdan, a Teramo, punto di ritrovo dei giovani durante gli ultimi lockdown. «Ho visto cose – dice riferendosi alla telecamera di videosorveglianza installata nel locale – che non posso dire altrimenti passerei diversi guai». Il self service, più volte fatto oggetto di atti vandalici, è stato devastato: l’ultimo fatto si riferisce a pochi giorni fa quando, dapprima a colpi di pugni poi addirittura con testate, un ragazzo, che faceva parte di una comitiva, ha sfondato una parete di cartongesso. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Cardelli parla di luogo deputato «allo sballo»: «Veramente deprimente». Durante il primo lockdown era un luogo di ritrovo per un caffè, poi col tempo è diventato un punto di riferimento per giovani e meno giovani. Ha ricevuto anche delle testimonianze di vicinanza da chi quel luogo lo viveva con altri tipi di passioni più positive.

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«Da diverso tempo ho subito angherie – prosegue Cardelli – sinceramente le istituzioni non mi hanno tutelato a fronte di diverse denunce che abbiamo portato, anzi per tutta risposta abbiamo subito verbali perché sarei dovuto restare qui ad evitare gli assembramenti». Oltretutto se l’è vista anche brutta quando ha provato a fare qualche rimbrotto: «Al mio ammonimento di tenere un comportamento più consono, ho rischiato anche di prendere qualche ceffone dal branco e lì mi sarei pure compromesso dal punto di vista legale».

I ragazzi rei di atti vandalici, tra cui anche una telecamera rotta, indossavano felpe col cappuccio che nascondevano il volto. «Non era più praticabile questo locale e mi sono visto costretto a trovare una soluzione riducendo lo spazio».

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