Luogotenente dei carabinieri forestali si spara in caserma: temeva di essersi ammalato

Luogotenente della Forestale si spara in caserma: temeva di essersi ammalato
Luogotenente della Forestale si spara in caserma: temeva di essersi ammalato
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Giovedì 10 Giugno 2021, 06:53 - Ultimo aggiornamento: 07:38

Un carabiniere forestale di 56 anni si è tolto la vita ieri nella caserma di via Ponte San Giovanni, a Teramo. Secondo le prime informazioni si sarebbe sparato un colpo alla testa con la pistola d’ordinanza. Il colpo, sordo, è riecheggiato nella caserma: purtroppo per il forestale, subito soccorso dai colleghi, non c’è stato nulla da fare. E’ morto nei bagni, senza lasciare lettere o biglietti.

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Il tragico fatto è accaduto ieri alle 19. Giampaolo Mastracchio, luogotenente di 56 anni, carabiniere forestale, originario di Roma,  era residente a Tortoreto con la famiglia. Il forestale viene da tutti descritto come una persona sportiva e molto attenta al suo lavoro che svolgeva in modo scrupoloso e professionale. Cosa possa essere scattato dentro di lui non è chiaro. Sulla tragedia, avvenuta all’interno del comando provinciale dei carabinieri forestali, ci sono indagini in corso. Il luogotenente prima si è chiuso a chiave nel bagno della caserma e poi con la sua Beretta si è sparato un colpo di pistola alla testa. I tre militari presenti in quel momento in caserma, stando a quando si è appreso ieri sera, hanno udito lo sparo e hanno immediatamente allertato i soccorsi: sul posto i vigili del fuoco e i sanitari del 118.

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Gli immediati soccorsi non sono riusciti a salvargli la vita: per il luogotenente, il corpo disteso in bagno, non c’era più nulla da fare. E’ stato subito avvisato il procuratore facenti funzioni del Tribunale di Teramo, Davide Rosati che è giunto sul posto dove c’era anche il colonnello dei carabinieri Luigi Dellegrazie.

Il magistrato ha disposto il trasferimento della salma all’ospedale Mazzini di Teramo per l’ispezione cadaverica. La causa della morte appare chiara, e non sarà disposta l’autopsia.


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Il luogotenente, originario di Roma, ma residente da anni a Tortoreto, lascia la moglie, due figli e un grande vuoto tra i colleghi della caserma di Teramo e gli amici di Tortoreto, tutti increduli ieri sera dopo aver appreso la tragica notizia. Il forestale non ha lascito lettere o biglietti che possano spiegare un gesto così estremo. Molte le supposizioni, ma gli investigatori propendono per un malessere interiore profondo che lo aveva portato a credere che si fosse ammalato di una grave patologia, circostanza questa non veritiera. HìGli esami cui si era sottoposto non aveva fatto rilevare nessuna patologia.
 

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