Lettera a Conte: «Presidente per Natale ci ripensi: la famiglia non è più pericolosa di un centro commerciale»

Roberta Gargano
Roberta Gargano
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Martedì 8 Dicembre 2020, 15:52 - Ultimo aggiornamento: 15:57

Caro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,
ci pensi, ci pensi prima di confermare un Dpcm che colpisce i valori degli Italiani.
Perché vuole consegnare alla storia il suo ricordo carico d’odio?
Pensi agli anziani che restano soli, potrebbe essere il loro ultimo Natale, perché vuole che lo trascorrano senza i loro cari?

La famiglia non è più pericolosa di un centro commerciale.
Pensi ai ragazzi lontani dai genitori, ai giovani che sono miracolosamente entrati nel mondo del lavoro e che non possono muoversi prima del 24 dicembre, quali sono i pericoli degli spostamenti se tutte le regioni hanno lo stesso colore?

Perché non emana norme autorevoli e giuste, numero di persone per metro quadro, mascherine, igiene, invece di esasperare un Paese allo stremo?

Vede, caro Presidente, c’è una scala di valori nelle comunità, quelli alla base dell’identità culturale non si toccano.

Il Natale non si tocca.

Noi crediamo nel dovere civico, nell’osservare le leggi, nella lotta per cambiare quelle ingiuste, ma adesso non abbiamo tempo, gli strumenti legislativi da lei scelti non vanno in discussione, non ci spinga alla disobbedienza.
La prego.

Roberta Gargano
Cittadina Italiana e, per di più, Aquilana

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