Il viaggio di tre vigili del fuoco aquilani: «Andiamo a salvare gli ucraini»

I tre vigili del fuoco prima della partenza
I tre vigili del fuoco prima della partenza
di Stefano Dascoli
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Giovedì 17 Marzo 2022, 17:52

L'AQUILA - Il cuore dei vigili del fuoco non conosce confini. Gli aquilani - e non solo - lo hanno testato durante la lunga emergenza sismica. E, forse, anche in nome di quella sofferenza oggi i vigili del Comando dell'Aquila, distaccamenti compresi (Avezzano, Sulmona, Castel di Sangro e anche gli amministrativi), si sono mobilitati per cercare di dare conforto alla popolazione ucraina.

Ieri tre vigili del fuoco aquilani, Claudio Di Gennaro, Francesco Esposito e Luca Cucchiella sono partiti con l'obiettivo di salvare dall'orrore della guerra familiari di colleghi ucraini.

Lo hanno fatto al culmine di una gara di solidarietà che ha permesso loro di raccogliere fondi, ma soprattutto di caricare un pulmino da nove posti dell'associazione vigili del fuoco in pensione con una notevole quantità di viveri e generi di conforto. All'operazione hanno partecipato l'associazione Protezione civile Grisù di Scoppito, la sezione aquilana dell'associazione nazionale carabinieri in pensione, la pro loco di Tornimparte, il motoclub Valle Raio, la dottoressa Alessandra Curtacci, Osvaldo Zarivi dell'associazione Fraternità di Marruci e Gabriele Del Borrello che metterà a disposizione la propria abitazione per alcuni giorni.


L'obiettivo è ambizioso e anche complesso. I tre vigili del fuoco viaggeranno giorno e notte per avvicinarsi quanto più possibile all'Ucraina, tenendo i contatti con il Consolato di Odessa. È probabile che la tappa finale sarà Tulcea, in Romania, ma la situazione è talmente difficile e suscettibile di cambiamenti repentini che potrebbe mutare tutto.

L'idea è nata dalla volontà di aiutare i familiari dei colleghi vigili del Fuoco di Odessa.

Esposito, peraltro, nei contatti della prima ora attraverso Facebook e la Rete (ma anche con una ragazza ucraina che vive all'Aquila che ha fornito indicazioni), è riuscito già a far arrivare in Italia una ragazza di 34 anni con due bambini piccoli: il villaggio doveva vivevano è stato distrutto dalle bombe. «Vedere nei loro occhi lo spavento è stato terribile» racconta Esposito che li ha accolti a Fiumicino e aiutati ad avere le prime cure, tampone Covid e vaccino e una sistemazione.

Con un'amica della giovane, invece, proseguono i contatti via Whatsapp: ha difficoltà ad abbandonare il Paese, dopo tre giorni di tentativi falliti per i bombardamenti.

Adesso la missione è quella di provare a recuperare lei e altre persone - al massimo sei, i posti liberi del pulmino - e portarle in Italia, salvandole dal dramma che sta vivendo l'Ucraina.

Il viaggio si snoderà tra Slovenia e Ungheria, per terminare in Romania, quanto più possibile vicino al confine, nel punto in cui si potranno accogliere i profughi. «Vogliamo ringraziare tutti coloro che ci hanno aiutato - hanno detto ieri i tre vigili del fuoco poco prima della partenza - È stato fatto un grande lavoro e in pochissimo tempo». Domani il viaggio di andata dovrebbe terminare, poi la partenza per il ritorno. E per una salvezza che per sei persone sarà davvero insperata.

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