Coronavirus, in Abruzzo nove contagi. Altri due casi sospetti: si attendono i risultati dei test

Coronavirus, in Abruzzo nove contagi. Altri due casi sospetti: si attendono i risultati dei test
Coronavirus, in Abruzzo nove contagi. Altri due casi sospetti: si attendono i risultati dei test
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Venerdì 6 Marzo 2020, 09:04 - Ultimo aggiornamento: 18:54
Sale a nove il numero delle persone contagiate dal Coronavirus in Abruzzo. Un uomo di 32 anni, residente in provincia di Chieti, è risultato positivo al Covid-19 nel test di secondo livello eseguito all'Istituto Spallanzani di Roma. Il primo test, effettuato nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, aveva dato esito dubbio. Lo
comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione. Così, dopo quelli di Roseto, L'Aquila, Pescara e Vasto, in Abruzzo i casi confermati sono dunque nove, due dei quali in attesa di validazione da parte dell'Istituto Superiore di Sanità.
 

Intanto la Asl di Chieti ha emesso il suo bollettino medico. Al momento sono tre i casi di Coronavirus confermati in provinciai. Le persone si trovano tutte ricoverate inisolam ento presso le unità operative di Malattie infettive di Chieti e Vasto, respirano autonomamente e non presentano un quadro clinico che necessita di terapia intensiva. 

Il paziente ricoverato al "SS. Annunziata" è in condizioni stabili e in giornata sarà sottoposto ad accertamenti radiologici per un controllo della situazione polmonare.

Stabili, con segni di miglioramento, anche i due pazienti ricoverati a Vasto, sui quali la prossima settimana saranno eseguiti test di controllo.

 Nel pomeriggio il nuovo bollettino regionale: sono 113 i test per il Covid 19 eseguiti dal laboratorio di riferimento regionale di Pescara dall’inizio dell’emergenza a oggi. Di questi 84 sono risultati negativi, mentre altri 16 sono attualmente in corso. Il numero dei pazienti risultati positivi al contagio è pari a 9, di cui 7 già confermati dal risultato delle controanalisi dell’Istituto Superiore di Sanità e dello Spallanzani. Sono tutti ricoverati non in terapia intensiva. La differenza tra il numero totale e quello degli esiti è legato al fatto che alcuni test sono stati eseguiti più volte sullo stesso paziente. Complessivamente, infatti, i pazienti sottoposti a test nella nostra regione sono stati 106: 19 nella Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 12 nella Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 57 nella Asl di Pescara e 18 nella Asl di Teramo. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione.

 Intanto è stata formalmente istituita in Regione (la delibera di giunta è la numero 125 del 4 marzo scorso), secondo quanto disposto dagli indirizzi operativi del Presidente del Consiglio dei ministri, l’Unità di crisi per l’emergenza legata al Coronavirus. Dell’organismo, che ha sede nella Sala operativa della Protezione civile regionale, fanno parte specifiche figure professionali individuate tra i dipendenti regionali, coordinate dalla stessa Protezione civile e dal Dipartimento Sanità della Regione. Responsabile dell’unità di crisi, che ha anche il ruolo di soggetto attuatore delle misure legate all’emergenza, è stato nominato (con decreto del presidente della Regione) Silvio Liberatore, dirigente del Servizio Emergenza e Protezione civile della Regione.

Questa mattina a Pescara c’è stato un vertice, convocato dal presidente della Regione Marco Marsilio e dall’assessore Nicoletta Verì, a cui hanno partecipato – oltre a Liberatore – il referente regionale sanitario Alberto Albani, i direttori generali delle Asl e i delegati delle aziende sanitarie coinvolte nella gestione dell’emergenza. Al centro dell’incontro c’è stata l’implementazione del Piano di emergenza regionale, alla luce delle nuove indicazioni introdotte dall’ultimo decreto e dalle emergenze in atto nel nord Italia. Particolare attenzione è stata dedicata alla necessità di potenziare la capacità delle strutture ospedaliere, così da fronteggiare un eventuale e improvviso aumento dei casi legati al contagio. Albani ha chiesto a tutte le aziende sanitarie di organizzare, in ogni presidio ospedaliero, percorsi dedicati per accogliere e ricoverare in sicurezza pazienti contagiati, in modo da non pregiudicare l’attività ordinaria dei presidi che, è bene ricordare, va avanti anche in questi giorni di emergenza. Le stesse Asl dovranno comunicare alla Protezione civile quelle che sono le necessità finanziarie per eseguire eventuali lavori di adeguamento delle strutture, anche sotto il profilo impiantistico.
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