Natale, i forestali bloccano il taglio e il Papa resta senza albero: disputa tra un paese abruzzese e uno molisano

I Comuni donatori litigano e arriva lo stop delle autorità: «È zona protetta»

Natale, i forestali bloccano il taglio e il Papa resta senza albero: disputa tra un paese abruzzese e uno molisano
Natale, i forestali bloccano il taglio e il Papa resta senza albero: disputa tra un paese abruzzese e uno molisano
di Antonio Di Muzio
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Martedì 15 Novembre 2022, 06:42 - Ultimo aggiornamento: 11:16

Papa Francesco rimane senza albero di Natale, per ora. Perché i Comuni che volevano donarglielo si sono azzuffati: «L'abete è il mio, no è il mio». E, alla fine, sono arrivate le guardie forestali che hanno bloccato il taglio della pianta: «Qui è zona protetta, non si tocca nulla».
LE AUTORIZZAZIONI
La vicenda dell'albero, che arriva da un bosco fra Agnone, in Molise, e Rosello, Comune della provincia di Chieti che intende donare l'esemplare al Papa, al momento è in stand-by (anche se il sindaco di Rosello, Alessio Monaco, già pensa al modo per inviarne un altro) dopo che ieri sono stati fermati i mezzi arrivati nell'abetaia di Monte Castel Barone, tra le province di Isernia e Chieti. Il colonnello dei carabinieri forestali Gianluca Grossi, comandante provinciale di Isernia, ha reso noto che le amministrazioni comunali di Rosello e Agnone hanno chiesto la sospensione delle operazioni di taglio in attesa delle autorizzazioni da parte della Regione Molise, poiché l'abete bianco è una specie sottoposta ai vincoli della direttiva Habitat Cee ed è in area Sic (sito di interesse comunitario).
«La Regione Molise è stata interpellata all'ultimo momento, cioè lunedì mattina, su una questione per la quale il Comune di Agnone e la Comunità montana si erano messi a disposizione del comune di Rosello, visto che l'albero che deve essere donato a Sua Sanità spetta all'Abruzzo». Così l'assessore regionale alle politiche agricole e forestali del Molise, Nicola Cavaliere: «È stata allertata la struttura tecnica dell'Assessorato - prosegue - che fa presente che in quel territorio ci sono vincoli paesaggistici e legati alla zona Sic. La procedura per la valutazione di solito dura circa un mese».

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LA LETTERA DEL NATURALISTA
A papa Francesco arrivò già una lettera per chiedere di salvare la vita a un albero secolare.

A scriverla, due anni fa, fu proprio Dario Rapino, l'avvocato e fotografo naturalista che ha geolocalizzato l'abete in questione chiarendo in maniera definitiva che appartiene al Molise e non all'Abruzzo e che, pertanto mancano le autorizzazioni e, per il momento, non sarà tagliato. «Della lettera - racconta Rapino - conservo ancora la ricevuta datata 15 settembre 2020. L'ho detto al sindaco di Rosello appena aveva ufficializzato che per il Natale 2022 il Comune avrebbe donato un abete bianco al Vaticano. Non sapevo ancora quale fosse l'abete, ma ebbi uno scambio di battute con lui poiché gli unici abeti bianchi di Rosello sono quelli della Riserva e non possono essere tagliati. Da qui ho iniziato la ricerca e capito che, non essendoci abeti bianchi al di fuori della Riserva, il taglio avrebbe riguardato gli esemplari di Montecastelbarono in agro di Agnone. Ho scritto, quindi, la lettera a Papa Francesco richiamando la sua Enciclica Laudato sì, sul rapporto uomo ambiente e come l'uomo non debba sottrarre all'ambiente ciò che eccede dalle proprie necessità. Gli ho chiesto di intervenire perché non consentisse che un albero secolare venisse sottratto al territorio. Ma attendo ancora la risposta». Intanto, un prima risposta l'ha ottenuta con l'arrivo dei carabinieri forestali, ieri nell'area Sic e con la sospensione delle operazioni. Ma l'abete è definitivamente salvo? «Ora dipende dalla Regione Molise - risponde Rapino -. Deve essere aperta un'istruttoria di incidenza ambientale, la cui durata, stando al sito della Regione, è di circa 45 giorni. Non so dire cosa succederà, intanto mi aspetto un ringraziamento dal sindaco di Rosello perché se tagliava l'albero era un vero problema».

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IL PRECEDENTE DI CASTELLI
L'Abruzzo aveva già dato un dispiacere al Vaticano l'anno scorso. Allora il Comune di Castelli (Teramo) aveva donato delle statue per il presepio di Piazza San Pietro. Statue artistiche, forgiate dai mastri ceramisti del paese, famosi in tutto il mondo. Ma lo stile futurista dei personaggi li ha fatti assomigliare agli alieni. «Guarda mamma, ci sono gli extraterrestri», aveva strillato più di un bambino. Un giorno di polemiche, poi era finita lì.
 

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