Continua ad aumentare il numero di no-vax all'interno della Asl di Teramo. Alle 12 lettere di sospensione già spedite ai dipendenti che ancora non hanno provveduto alla vaccinazione anti-Covid, se ne aggiungono altre quattro. Riguardano un medico del servizio di radiodiagnostica di Giulianova, un Oss e due infermieri. Finora in Italia i medici sospesi sono appena lo 0,27% (1.264) dei 460 mila complessivi, compreso gli odontoiatri, una percentuale minima, ma il sanitario della Asl teramana si somma agli altri quattro raggiunti dallo stesso provvedimento.
Le assenze cominciano a pesare poiché si debba garantire i livelli essenziali di assistenza: già il numero dei possessori delle 104 o di chi fa i turni notturni o di chi abbia le reperibilità insistono negativamente sugli equilibri di una Asl in deficit di personale. Il dg Maurizio Di Giosia, che ieri si è detto «molto preoccupato» dei 48 contagi registrati che vanno ad interessare anche i reparti, sulle sospensioni ha precisato che «parallelamente alle misure si stanno portando delle verifiche sugli operatori sanitari sospesi: stiamo ulteriormente controllando sulle giustificazioni addotte, come ad esempio le malattie sul lavoro che hanno impossibilitato la vaccinazione».
Ai quattro sospesi dal lavoro verrà negato lo stipendio o altro emolumento. «Purtroppo - spiega Giandomenico Pinto, coordinatore dell'Ucat - questi no-vax hanno la loro forte convinzione e preferiscono subire la sospensione dall'attività lavorativa purché andare contro i loro ideali, su di loro più di tanto non si può operare.