Guerra, la Regione cerca famiglie disposte ad accogliere profughi ucraini

Guerra, la Regione cerca famiglie disposte ad accogliere profughi ucraini
Guerra, la Regione cerca famiglie disposte ad accogliere profughi ucraini
di Alessia Centi Pizzutilli
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Venerdì 18 Marzo 2022, 08:04

Continua ad aumentare il numero dei profughi ucraini accolti in Abruzzo: al momento sono 1.498 i cittadini in fuga dalla guerra su tutto il territorio regionale, anche se il dato cresce di ora in ora. Non si ferma la macchina regionale per la gestione dell'accoglienza e ieri è stato fatto un primo importante punto per quanto riguarda i più piccoli.

Al momento sui numeri dell'emergenza profughi che riguarda i minori non c'è un dato ufficiale, come ha ribadito l'assessore regionale alle Politiche sociali e all'Istruzione Pietro Quaresimale nel corso del tavolo tecnico istituito che si è svolto con i rappresentanti dell'Ufficio scolastico regionale e con l'autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza, Maria Concetta Falivene. «Chiederemo alle Prefetture il dato numero relativo ai bambini e adolescenti ucraini che sono stati accolti in Abruzzo. È un dato questo dal quale non si può prescindere se si vuole attivare la rete di integrazione scolastica», ha dichiarato l'assessore, sottolineando che l'assessorato «è pronto a mettere in campo tutte le iniziative per accogliere i profughi dall'Ucraina negli istituti scolastici regionali».

Dalla riunione di ieri è comunque emerso un primo dato, ricavato dalla piattaforma che il ministero dell'Istruzione ha attivato a livello nazionale per ogni regione: sono 59 i piccoli ucraini iscritti alle scuole dell'Infanzia e alle scuole primarie abruzzesi e 2 gli studenti iscritti alle scuole di secondo grado. «Si tratta di un dato in continua evoluzione che si muove con l'andamento degli arrivi in Abruzzo», ha concluso Quaresimale. Il tavolo regionale si riunirà almeno una volta a settimana con l'obiettivo di fornire soluzioni ai problemi che dovessero sorgere in fase di integrazione scolastica.

Per dare una risposta ancor più efficace, la Regione ha anche individuato una ricognizione finalizzata alla raccolta delle disponibilità di nuclei familiari residenti in Abruzzo, all'accoglienza temporanea di famiglie con minori o minori non accompagnati in fuga dalle zone del conflitto dell'Ucraina, di messa a disposizione di alloggi, nonché alla formazione di un elenco di mediatori culturali e linguistici.


Sulla gestione dell'emergenza profughi è intervenuta anche l'Arci (Associazione ricreativa culturale italiana) Abruzzo, per voce del presidente Valerio Antonio Tiberio. I componenti dell'associazione di sono detti «sconcertati dalla convenzione con le associazioni degli albergatori», spiegando che «questa non è vera accoglienza, i profughi vanno accolti, non ospitati come turisti». «Di fronte all'emergenza profughi la Regione Abruzzo deve decidere cosa vuole fare: accoglienza e integrazione o semplice ospitalità di tipo alberghiero? Non è una provocazione ma la domanda sincera che ci poniamo dopo aver appreso dell'ordinanza-convenzione tra le istituzioni abruzzesi e gli albergatori che prevede la sistemazione delle persone in fuga dall'Ucraina», ha detto il presidente dell'Arci, commentando l'accordo firmato da Regione e le associazioni degli albergatori. Secondo questa ordinanza «i rifugiati saranno ospitati negli alberghi al prezzo di 60 euro, senza alcun supporto sociale» ha aggiunto.
 

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