Famiglie sempre più povere, triplicati i bambini a cui serve un kit scolastico. Ecco come donare

Famiglie sempre più povere, triplicati i bambini a cui serve un kit scolastico. Ecco come donare
Si avvicina il giorno della prima campanella e l’emporio I Care scende in campo per rendere più facile il ritorno tra i banchi a 132 bambini provenienti da famiglie...

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Si avvicina il giorno della prima campanella e l’emporio I Care scende in campo per rendere più facile il ritorno tra i banchi a 132 bambini provenienti da famiglie viterbesi in stato di povertà, un numero di alunni e studenti cresciuto più di tre volte rispetto al periodo prepandemico. L’emporio fornirà loro un apposito kit che potrà essere arricchito tramite donazioni all’Ipercoop. “Come partecipare? Basta acquistare prodotti scolastici e materiale di cancelleria e consegnarli ai volontari presenti all’uscita dalle casse del supermercato oggi dalle 9 alle 18 – spiega il presidente Domenico Arruzzolo -. Ringraziamo i soci Coop della sezione di Viterbo che da tre anni ci offrono questa opportunità. E speriamo che anche la festa per il Trasporto di Santa Rosa ci dia una mano a raggiungere il nostro obiettivo”.

“Con i kit scuola - prosegue Arruzzolo - abbiamo iniziato 3 anni fa perché avevano percepito che c’era questa necessità. Dalle famiglie cominciavano ad arrivare richieste di aiuto, c’erano bambini che avevano bisogno delle tempere o dell’occorrente per il disegno, materiale che ha un costo. Di tutto il materiale raccolto non è mai rimasto niente sugli scaffali. Il primo anno siamo partiti con 40 kit, l’anno scorso siamo passati a 80, ed ora siamo arrivati oltre i 130”.

Il kit è costituito da uno zaino contenente quadernoni a righe e a quadretti, astuccio con penne, matite gomme e temperino, colori pastelli e pennarelli, colla stick. Lo zaino viene arricchito da altro materiale ricevuto con le donazioni: forbicine, righe e squadre, cartelline, evidenziatore, compasso e via dicendo. Il tutto, inoltre, viene composto tenendo conto dell'ordine di scuola, della classe frequentata e del genere.

“Oltre alla povertà alimentare – dice sempre Arruzzolo - c’è anche una povertà educativa, se vogliamo darle un nome”. Save the children la definisce cosi: “L'impossibilità per i minori di apprendere, sperimentare, sviluppare e far fiorire liberamente capacità, talenti e aspirazioni”. Ostacoli che l’emporio vuole rimuovere anche con l’attività di doposcuola. E, ancora, tramite lo sport: 42 bambini infatti praticano attività grazie a prezzi scontati garantiti all’emporio da varie associazioni sportive locali.

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Quotidiano Di Puglia