OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Secondo gli scienziati del Centro euromediterraneo per il clima, l’innalzamento del livello del mare impatterà con forza sulla parte settentrionale del territorio leccese, tra le storiche torri di avvistamento di Torre Rinalda e Torre Chianca, dove un tempo erano presenti delle paludi costiere.
Cosa hanno scoperto
«Abbiamo scoperto che l’estensione delle inondazioni costiere previste è tale che alcune strade e alcune abitazioni vicine alla costa potrebbero essere a rischio». Nero su bianco: il futuro della costa pugliese – in questo caso specifico, leccese – dipenderà da come si sceglierà di fruirne nei prossimi anni. Perché l’impatto dei cambiamenti climatici ci chiama, già oggi, a scegliere fra continuare sulla via dello sfruttamento intensivo della costa oppure preservarne le ricchezze a beneficio della collettività di oggi e di domani. Il progetto europeo Adriaclim, condotto da Regione, Politecnico di Bari e Università di Bari, è servito proprio a quantificare l’impatto del clima sulla costa in termini di erosione costiera, turismo e acquacoltura.
A parlare, nell’incipit, è Gianandrea Mannarini, della divisione Ocean Predictions and Applications (OPA) del CMCC, ricercatore senior e primo autore dello studio. L’obiettivo della ricerca era determinare le aree costiere potenzialmente soggette a inondazioni con riferimento a tre diversi orizzonti temporali - 2030, 2050, 2070 – e due scenari, uno di minore e l’altro di maggiore impatto climatico. Tutti i risultati sono disponibili on line (www.cmcc.it) e possono essere esplorati con Google Earth.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia