L'intervento di Minerva nell'assemblea regionale del Pd: il duro sfogo e la citazione di Sciascia

È Lia Azzarone la nuova presidente del Partito Democratico. Di Foggia, già segretaria segretario provinciale del Pd nel suo comune, è il nome proposto a...

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È Lia Azzarone la nuova presidente del Partito Democratico. Di Foggia, già segretaria segretario provinciale del Pd nel suo comune, è il nome proposto a sopresa dal segretario regionale per guidare l'assemlbrea pugliese che nella sua seduta di oggi si è aperta con la proclamazione ufficiale di Domenico De Santis, segretario regionale eletto lo scorso 12 febbraio e scelto come nome di mediazione tra le varie mozioni e anime del partito in Puglia. Vice di Azzarone sarà  Francesca Viggiano, assessora del Comune di Taranto.

La trattativa con la mozione Schlein

La convergenza su Azzarone è arrivata alla  fine di una lunga mattinata di trattative guidata dal capogruppo al Senato Francesco Boccia tra i rappresentanti della mozione Schlein e i segretario De Santis che al momento di candidarsi aveva stretto un accordo pubblico con il sindaco di Gallipoli e presidente della Provincia di Lecce, Stefano Minerva per la presidenza.

Lo sfogo di Minerva

Un accordo cui De Santis ha tentato di tenere fede fino alla fine ma che alla fine ha portato a un passo indietro da parte dello stesso MInerva, che per la seconda volta si sacrifica per il partito. Ma non senza indirizzare parole di fuoco verso chi non ha rispettato i patti e citando le parole di Leonardo Sciascia, nel giorno della civetta parla di uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando)pigliainculo e i quaquaraquà. 

«Voterò una donna, non sono disposto a fare il presidente - conclude Minerva -. Non è il destino personale che decide la scelta del Partito. Chiedo che questo mio gesto sia esempio da raccontare - dice Minerva - . Sia esempio per tutti noi. Dobbiamo essere un partito diverso, dare esempio. Basta ai tanti, troppi, mandati in consiglio regionale».

ll Salento senza voce in via Re David

L'accordo valorizza le province di Foggia e Taranto ma lascia all'asciutto Lecce e Brindisi. La seconda area per numero di tessere in Puglia resta ancora una volta senza una voce, anche se la situazione potrà esere in parte riequilibrato dalle nomine in segreteria regionale che arriveranno entro metà aprile.

 

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Quotidiano Di Puglia