Virus camuffato da mail dell'Agenzia delle Entrate: se aperta ruba i dati personali

Una truffa informatica a regola d'arte. Ricevere una comunicazione dall'Agenzia delle Entrate non è sempre rassicurante, lo è ancora meno se...

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Una truffa informatica a regola d'arte. Ricevere una comunicazione dall'Agenzia delle Entrate non è sempre rassicurante, lo è ancora meno se nell'email si nasconde un virus informatico. Come segnala il Cert-Pa, il Computer Emergency Response Team della Pubblica Amministrazione, in Italia attraverso una campagna di spam si sta diffondendo il ransomware Maze che si presenta come una comunicazione ufficiale dell'Agenzia delle Entrate. Il pericolo non è contenuto nella comunicazione, che copia il logo istituzionale dell'Erario, ma nell'allegato: è un file Word dal nome VERDI.doc, se aperto fa scaricare Maze.


Agenzia delle Entrate-Riscossione: attenzione a truffe con false e-mail



Il ransomware è un virus che prende in ostaggio i dispositivi, cripta i file contenuti e per riaverli bisogna pagare un riscatto ai cybercriminali. Tra i file cifrati, infatti, ne compare uno denominato DECRYPT-FILES.txt contenente le istruzioni per pagare il riscatto e acquistare la chiave privata necessaria per decriptare i file. Per cercare di sembrare più verosimile, il messaggio che distribuisce Maze si appoggia a tre domini, registrati pochi giorni fa, che ad un occhio distratto potrebbero sembrare legittimi ma in realtà non lo sono: si tratta di agenziaentrateinformazioni.icu, agenziaentrate.icu e agenziainformazioni.icu.

Truffa false mail pec sulla fatturazione elettronica, allerta dell'Agenzia delle Entrate


Al momento non è stato creato uno strumento per difendersi, serve dunque la prevenzione. Il primo passo è aggiornare sia l'antivirus sia il sistema operativo, oltre ovviamente alla versione di Flash Player installata sul computer, visto che Maze sfrutta proprio una vulnerabilità presente in queste software Adobe. Poi è importante eseguire periodicamente un backup dei dati, cioè una copia dei propri file da ripristinare in caso di attacco. Infine, verificare che ogni email arrivi veramente dal mittente indicato: nel caso specifico, i domini usati non fanno capo all' Agenzia delle Entrate.
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Quotidiano Di Puglia