Tumore al seno, chi dona entra gratis al museo MarTa di Taranto

Tumore al seno, chi dona entra gratis al museo MarTa di Taranto
La campagna nazionale è rappresentata dal Ritratto di Giovinetta di Andrea Della Robbia, custodito all’interno del Museo del Bargello di Firenze. Anche a Taranto, per...

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La campagna nazionale è rappresentata dal Ritratto di Giovinetta di Andrea Della Robbia, custodito all’interno del Museo del Bargello di Firenze. Anche a Taranto, per il mese di prevenzione del tumore al seno voluto dall’Associazione Susan G. Komen Italia e dal Ministero della Cultura, si sceglie la figura di una donna. Si tratta della terracotta della seconda metà del II sec. a.C. che però sul suo himation (mantello) appunta il classico fiocchetto rosa da sempre simbolo delle azioni di sensibilizzazione sulla diagnosi precoce.

La prevenzione è il nostro capolavoro

Così ad ottobre il Museo Archeologico Nazionale di Taranto affida alle sue importanti collezioni archeologiche il messaggio che vede in campo proprio la cultura della prevenzione, sotto l’egida dello slogan di quest’anno, ovvero “La Prevenzione è il nostro capolavoro”. Per tutto il mese di ottobre, infatti, chi dimostrerà di aver effettuato una donazione all’Associazione Susan G. Komen, che si occupa con volontari e medici della lotta ai tumori del seno, potrà entrare gratuitamente in 17 musei nazionali, tra cui il MArTA di Taranto.

Il mese internazionale della prevenzione dei tumori al seno arriva nell’edizione 2022, a valle dei due anni terribili segnati dalla pandemia. I danni collaterali che il Covid-19 ha prodotto in tal senso si registrano nel ritardo degli interventi chirurgici e delle prestazioni terapeutiche salvavita e soprattutto nel blocco per oltre un anno dei programmi di screening con un milione di esami mammografici in meno e oltre 3.500 diagnosi di tumore al seno purtroppo in fase avanzata.

“Il Museo Archeologico Nazionale di Taranto è un sito culturale che racconta molto le donne delle civiltà del passato – spiega la direttrice del MArTA, Eva Degl’Innocenti – e non può rimanere indifferente alla storia contemporanea di migliaia di donne che affrontano quotidianamente la diagnosi oncologica. La cultura ha anche questa funzione: mostrare che possiamo produrre risultati positivi se siamo in grado di dedicare la giusta attenzione e le giuste risorse al campo della lotta ai tumori al seno, che oggi grazie alla ricerca scientifica riscontrano migliori approcci di cura e guarigione”.

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Quotidiano Di Puglia