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Omicidio stradale. Con questa contestazione rischia il rinvio a giudizio il giovane ex autista dell’Amat Kyma Mobilità che a marzo dello scorso anno travolse e uccise una donna di 83 anni nella centralissima Piazza Ebalia, a Taranto.
La tragedia l'anno scorso
La donna stava attraversando la strada quando venne investita dal bus.
L'autista era al telefono
L’imputato, che è difeso dall’avvocato Maria Letizia Serra, stando al capo di imputazione, al momento dell’incidente sarebbe stato al telefono, anche se con l’uso dell’auricolare. Cosa che per i conducenti del bus è consentita solo per motivi di servizio. In più, dagli accertamenti successivi al dramma, emerse la presenza di alcol nel sangue, anche se con una modesta quantità. Anche in questo caso, però, contro l’imputato depone la disciplina più restrittiva per gli autisti dei bus pubblici, che non prevede alcun margine di tolleranza. Circostanze che il magistrato ha contestato al giovane che il prossimo 4 novembre comparirà dinanzi al gup Francesco Maccagnano per l’udienza preliminare.
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