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Viene da uno studio legale di Como la possibile soluzione della storica querelle tra manduriani e avetranesi sull’appartenenza di sei chilometri di costa attualmente compresa nei confini del comune di Manduria ma da sempre rivendicati da Avetrana che si dice vittima di una svista cartografica e notarile. Protagonista di questa possibile svolta è Antonio Dostuni, avvocato di origini avetranesi che da anni esercita la professione nella città del lago.
È suo un rapporto depositato e protocollato al comune di Avetrana che indica il percorso da seguire perché una porzione delle marine manduriane, Torre Colimena e parte di Specchiarica comprese, cambi l’araldica civica. Il passaggio dirimente indicato dal professionista è una sentenza della Corte Costituzionale del 2019 che, nell’esprimersi su una analoga rivendicazione territoriale tra due comuni marchigiani, affida la decisione finale ad un referendum ma non tra gli elettori residenti nei due comuni, con i manduriani a schiacciante maggioranza, ma tra gli abitanti delle zone della contesa a stragrande supremazia degli avetranesi.
La sentenza
Il principio è contenuto nella sentenza numero 214 del 2019 (tra i giudici di quella sezione l’ex ministro della giustizia del governo del governo Draghi, Marta Cartabia) che si esprime sul distacco della frazione di Marotta dal Comune di Fano e la sua incorporazione nel Comune di Mondolfo, entrambi territori delle Marche. «La non adeguatezza di un’interpretazione che imponga il coinvolgimento dell’intera popolazione dei due Comuni – si legge nella sentenza - deriva da una concomitante serie di elementi.
«Lo dice anche la “geografia” – aggiunge -, dato che Torre Colimena dista appena 5 chilometri da Avetrana e ben 13 da Manduria; infine lo dice la “Storia”», prosegue il legale rifacendosi a recenti studio cartografici di Ivana Quaranta, Pietro Scarciglia e Luigi Schiavoni, autori di una pubblicazione contenente antichi documenti «che proverebbero con dovizia di particolari l’ipotesi che sia stata perpetrata una vera e propria usurpazione». Naturalmente, precisa ancora l’avvocato Dostuni, «la disputa tra i due Comuni dovrà fondarsi principalmente sulla pronuncia della Consulta e sarà interessante capire se la Regione Puglia accorderà il referendum o se, di contro, si renderà inevitabile l’approdo giudiziale ricorrendo al Tar».
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