Wind day, serve l’osservatorio sulla mortalità

Wind day, serve l’osservatorio sulla mortalità
I “wind days” di Taranto, le giornate nelle quali il vento soffiando dall’area industriale disperde in alcuni quartieri della città inquinanti di origine...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I “wind days” di Taranto, le giornate nelle quali il vento soffiando dall’area industriale disperde in alcuni quartieri della città inquinanti di origine industriale, sono stati ieri al centro dei lavori della commissione Sanità nel Consiglio regionale della Puglia.

Gli studi più recenti condotti sull’area di Taranto con particolare riferimento agli abitanti del quartiere Tamburi hanno dimostrato l’aumento della mortalità per cause cardiovascolari, cardiache e respiratorie in corrispondenza dei giorni immediatamente successivi ai “Wind days”, in cui il forte vento proveniente dall’area industriale di Taranto genera una maggiore dispersione delle polveri sottili come il terribile pm10. I tarantini sono invitati dal Comune e dall’Asl a chiudere porte e finestre per ridurre l’esposizione nella massima misura possibile, come è noto, ormai da anni.
L’argomento è stato trattato nel corso delle audizioni che hanno avuto luogo in III commissione (su richiesta di Marco Galante, consigliere regionale jonico del Movimento 5 Stelle) nel corso della quale sono stati ascoltati il dirigente della Unità di Epidemiologia della Asl Taranto Sante Minerba, la pediatra Anna Maria Moschetti in rappresentanza della Commissione Ambiente nazionale della FnomCeo (la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici), di Fulvia Gravame per Peacelink e di Giuseppe Licciardiello su delega del sindaco di Taranto.
 
Negli interventi è stato evidenziato, tra l’altro, il rischio derivante anche dalle emissioni provenienti dall’area industriale di Taranto di sostanze neurotossiche che danneggiano anche il sistema nervoso dei bambini del Tamburi, con una riduzione irreversibile del quoziente intellettivo. «Dato questo attestato – è stato detto – da uno studio dell’Istituto Superiore di Sanità del 2016 da cui è emerso che i bambini di questo quartiere hanno fatto registrare 10 punti in meno rispetto a quelli di Talsano». È stata riscontrata anche la presenza, sempre nei bambini, di piombo ematico mentre diverse donne tarantine hanno fatto registrare naftalene nelle urine: argomenti già noti ai tarantini e riportati ai componenti della commissione regionale. 
Di qui la richiesta della Valutazione di danno sanitario in vista della cessione di Ilva e soprattutto quella dell’attivazione di un Osservatorio in tempo reale della mortalità e dei ricoveri nell’area di Taranto, in grado di fornire dati aggiornati mese per mese e disaggregati territorialmente per verificare se la mortalità è più alta nei quartieri più vicini all’area industriale. 

La richiesta è stata ratificata da una mozione del Movimento 5 Stelle. «Serve un intervento urgente per tutelare la salute dei tarantini e non ci si può limitare - ha spiegato al termine della commissione il consigliere grillino, Marco Galante - a chiedere ai cittadini di non aprire le finestre e chiudersi in casa in determinate giornate. Siamo stanchi di sentire il presidente Emiliano prendere in giro i pugliesi continuando a parlare di decarbonizzazione».  Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia