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Sette arresti per un presunto giro di usura tra Taranto e Lecce. Nella mattinata i Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Taranto, hanno arrestato 7 indagati, Per cinque di loro si sono aperte le porte del carcere, mentre 2 sono agli arresti domiciliari. Contestualmente i militari della Fiamme Gialle hanno eseguito un sequestro preventivo di beni per un importo di oltre 415 mila euro. Gli inquisiti sono accusato, a vario titolo, di associazione per delinquere, usura aggravata, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio dei relativi proventi illeciti, e trasferimento fraudolento di valori.
Le indagini
Le indagini sono state avviate nel 2021 e sono state coordinate dal pubblico ministero Francesco Ciardo. Nello specifico sarebbe emersa la concessione da parte degli indagati di finanziamenti a imprenditori tarantini e leccesi in stato di bisogno, attivi nel settore della produzione dei latticini e della pasticceria fresca, con l’imposizione di tassi usurari fino al 354% su base annua.
L'operazione
All’attività di usura avrebbero fatto seguito da parte di alcuni associati, cointeressati in imprese tarantine e leccesi dei settori della ristorazione, della distribuzione alimentare e della fornitura di arredi per ufficio, alcune apparenti operazioni di riciclaggio e autoriciclaggio con l’emissione di fatture per operazioni inesistenti.
L'operazione è scattata all'alba di questa mattina quando le Fiamme Gialle hanno eseguito i provvedimenti restrittivi spiccati dal gip Alessandra Romano su richiesta del pm Ciardo. Contestualmente all’esecuzione del provvedimento cautelare sono state eseguite 16 perquisizioni nei confronti dei soggetti coinvolti a diverso titolo nelle indagini, residenti in Comuni delle provincie di Taranto e di Lecce.
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