Truffa del finto incidente, vittima un'anziana: spariti soldi e gioielli

Truffa del finto incidente, vittima un'anziana: spariti soldi e gioielli
Ancora una truffa ai danni di un’anziana. È quella denunciata agli agenti della sezione Volanti che sono intervenuti, nel centro cittadino, nell’abitazione di...

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Ancora una truffa ai danni di un’anziana. È quella denunciata agli agenti della sezione Volanti che sono intervenuti, nel centro cittadino, nell’abitazione di una signora di 84 anni. La donna aveva appunto denunciato di essere stata vittima di una truffa.

Dal suo racconto i poliziotti apprendevano che alcune ore prima la donna aveva ricevuto la telefonata di un uomo che presentandosi come un uomo delle forze dell’ordine le comunicava che il figlio era coinvolto in un incidente stradale e che per sistemare la questione erano necessari cinquemila euro.
La donna in comprensibile stato di agitazione consegnava poco dopo ad un fantomatico avvocato, che si presentava al suo domicilio, la somma di 1.500 euro e alcuni monili in oro.
Il truffatore, come descritto dalla vittima era di corporatura normale, sui 45, 50 anni, calvo, con altezza intorno al metro e settanta.
 
Ancora una volta, quindi, un’anziana è stata vittima di un raggiro e la questura di Taranto rivolge l’ennesima raccomandazione, ricordando che i truffatori si presentano sotto mille vesti.
«Buongiorno signora, sono un amico di suo figlio che mi deve dare dei soldi per l’acquisto di un computer e mi ha detto di passare da lei»: questa è soltanto una delle tante scuse che ormai quasi quotidianamente i truffatori adoperano nei confronti di anziani o di persone sole.
Falsi appartenenti alle forze dell’ordine, assistenti sociali, sacerdoti, sono molti i travestimenti che i truffatori professionisti usano per ingannare le persone più deboli.
Spiegano in questura che «le vittime di questi raggiri sono in costante aumento nel nostro Paese; e sono soprattutto gli ultrasessantenni che, grazie all’abilità di questi malviventi, cadono con più facilità nella loro trappola. Le banche e le poste sono sicuramente fra le mete più ambite dei truffatori che aspettano, solitamente, le loro vittime all’esterno degli istituti con l’obbiettivo di farsi consegnare il denaro appena prelevato. Le modalità per raggirare le persone sono disparate».

«Succede spesso che una persona anziana dopo aver fatto un prelievo venga seguita da qualcuno che, poco dopo, si presenta come un funzionario di banca. In genere il finto funzionario suona il campanello di casa dicendo che potrebbe esserci stato un errore da parte della banca e che è necessario fare una verifica sul numero di serie delle banconote appena ritirate per accertarsi che sia tutto a posto. A quel punto l’anziano consegna i soldi e il truffatore, fingendo di contarli o controllarli, con estrema abilità, li sostituisce con banconote false».
«Per questo», evidenzia la Polizia, «ricordate sempre che nessun funzionario di banca vi cercherà mai a casa per controllare le banconote o i numeri seriali delle stesse».
Molti i casi: falsa eredità, pulitura della giacca, falsa beneficenza, falsi funzionari e impiegati. Questi i meccanismi attraverso cui avvengono i raggiri.


La polizia ha redatto una sorta di decalogo “contro le truffe, e non solo”. «Prima di aprire la porta ad uno sconosciuto, anche se veste l’uniforme o dichiara di essere dipendente di azienda di pubblica utilità, è necessario verificare da chi è stato mandato e per quali motivi. Importantissimo accertarne l’identità richiedendo un documento e tesserino aziendale. Se non si ricevono rassicurazioni, non bisogna aprire la porta per alcun motivo e la prima cosa da fare è chiamare il “113”. Ricordare sempre che nessun ente o azienda di pubblica utilità manda personale a casa per il pagamento delle bollette per rimborsi. Nessun ente manda personale a casa per sostituire banconote false date erroneamente. Inoltre, non bisogna fermarsi mai per strada per dare ascolto a chi offre facili guadagni o a chi chiede di poter controllare i nostri soldi o il nostro libretto della pensione, anche se chi ci ferma e ci vuole parlare è una persona distinta e dai modi affabili. Durante operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente è sempre bene farsi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate». Queste alcune raccomandazioni da ricordare. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia