In trappola i "pirati" del gasolio, 13 arresti

Tredici arresti e sequestri per un totate di sei milioni e settecentomila euro. Questi i numeri dell'operazione denominata "Gipsy fuel" con la quale questa...

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Tredici arresti e sequestri per un totate di sei milioni e settecentomila euro. Questi i numeri dell'operazione denominata "Gipsy fuel" con la quale questa mattina la Guardia di Finanza ha sgominato un traffico illecito di carburante con base a Laterza, in provincia di Taranto. I militari hanno eseguito i provvedimenti decretati dal gip Rita Romano del Tribunale di Taranto, su richiesta del pubblico ministero Marzia Castiglia.


Per due indagati si sono spalancate le porte del carcere, mentre in undici sono ai domiciliari. Per un altro indagato è stato disposto l'obbligo di dimora. 

I riflettori delle Fiamme Gialle, grazie ad una lunga e articolata attività di indagine, hanno illuminato un traffico di gasolio agricolo destinato ad usi diversi da quelli consentiti dalla legge. Per gli indagati le accuse sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al falso, alla sottrazione di imposta e all'emissione di fatture per operazioni inesistenti.

In sintesi, l’attività illecita veniva perpetrata mediante l’approvvigionamento di ingenti quantitativi di gasolio agricolo, con un’accisa agevolata, presso sei depositi commerciali compiacenti che facevano figurare le vendite a favore di soggetti aventi diritto utilizzando, a tale scopo, titoli autorizzativi (libretti UMA) artefatti o riconducibili a posizioni cessate oppure a titolari di aziende agricole del tutto ignari di quelle forniture. Il carburante acquistanto a prezzi convenienti, quindi, veniva successivamente venduto a persone che ne facevano un uso per il quale è prevista una maggiore tassazione.

La commercializzazione del gasolio avveniva attraverso l’allestimento di veri e propri distributori abusivi, privi non solo di ogni autorizzazione amministrativa, ma anche di ogni basilare norma di sicurezza relativa al trattamento di materiale esplodente e incendiario, collocati di volta in volta nelle campagne di Laterza.
Gli impianti erano costruiti in maniera artigianale, utilizzando motori di vecchie lavatrici collegati a pistole erogatrici e, solitamente, erano realizzati in casolari isolati, ma comunque abitati con conseguente rischio per le persone. Cinque di questi distributori "artigianali" sono stati posti sotto sequestro. Sotto chiave anche dodici autobotti per il trasporto del gasolio. Le fiamme Gialle del nucleo di polizia economica e finanziaria hanno accertato che l'organizzazione nel corso della sua lucrosa attività ha acquistato quasi quattro milioni di litri di carburante. In questa maniera sarebbe stata realizzata un'evasione del pagamento delle accise per un totale di 1,9 milioni di euro. oltre a 725.000 euro di Iva. 








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Quotidiano Di Puglia