Altri due esponenti della polizia provinciale, oggi sezione regionale di vigilanza, sono finiti nei guai: sono stati sospesi dal gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco, su...
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Si tratta del tarantino Fabio Gentile di 33 anni, e di Pietro Marzolla di 52, originario di Crispiano. Sono entrambi indagati nello stesso procedimento che ha portato al provvedimento di arresti domiciliari per i sovrintendenti dell’ex polizia provinciale di Taranto, Antonio Marinelli, di 42 anni, nato a Taranto ma residente a San Giorgio Jonico e Antonio Carrieri, tarantino di nascita ma abitante a Carosino. Questi ultimi due sono accusati di aver ottenuto “regalie” da alcuni soggetti per garantire loro l’immunità ed evitare multe e procedimenti penali. Entrambi erano stati arrestati dal gip Patrizia Todisco con provvedimento di arresti domiciliari. A loro carico sono contestati i reati di induzione indebita a dare e promettere utilità e di truffa aggravata.
Nell’inchiesta, denominata «easy money», Fabio Gentile e Pietro Marzolla sono accusati di truffa aggravata per aver timbrato il cartellino di servizio, effettuando invece attività di svago e comunque private.
Nei giorni scorsi era stata chiesta la loro sospensione dalla pubblica accusa: e lunedì scorso erano stati interrogati dallo stesso giudice per le indagini preliminari, alla presenza dei legali avvocati Gianluca Mongelli e Ciro Trivisani, ma avevano fatto scena muta davanti al gip. I legali hanno preannunciato ricorso al tribunale dell’appello. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia