È a posto con la sua coscienza, il direttore generale dell’Asl di Taranto Stefano Rossi, perché, a suo avviso, il Piano di riordino ospedaliero va nella giusta...
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Il direttore generale cita due date, quella del 26 luglio «quando il Ministero ha dato il via libera al Piano di riordino» e quella del 20 settembre scorso, «quando, in Terza commissione sanità, sono stati bocciati gli emendamenti al Piano». Questo documento, anche se manca il crisma dell’ufficialità, di fatto è stato adottato e sta diventando operativo, fa capire Rossi. Per il direttore, interpellato su questo tema così scottante, si tratta «di ottimizzare l’offerta sanitaria a vantaggio, solo ed esclusivamente, dei pazienti, perché oggi il servizio sanitario», aggiunge, «deve essere all’altezza del compito al quale è chiamato a rispondere, cioè deve essere completo, solerte, rapido ed efficiente ». Rossi cita il caso, emblematico, del bambino che lo scorso mese di giugno è caduto dal balcone: «è stato prima portato al “Moscati”, dove è stato stabilizzato; poi, inevitabilmente al “Santissima Annunziata”: è stata, pertanto, solo una rischiosa ed inutile perdita di tempo, perché il bimbo andava portato immediatamente al “Santissima Annunziata”; inoltre», tiene a precisare, «anche a Grottaglie in passato e non da ieri, tutti i casi gravi sono sempre stati affidati al “Santissima Annunziata”. Al “San Marco” mancano, infatti, alcune discipline di base, come Rianimazione e Cardiologia, nonché Pediatria, quindi è impensabile tenere in vita un Pronto Soccorso o un reparto di Ostetricia in queste condizioni. Non si possono mettere a repentaglio le vite umane».
«Ognuno deve prendere consapevolezza», continua Rossi, «che il “Santissima Annunziata” è per ora l’ospedale di riferimento del territorio e non si può prescindere da esso. Non è vero che questa estate il Pronto Soccorso del nosocomio di Taranto sia andato in tilt, o che, come dicono alcuni, “scoppiasse”. Il carico di lavoro c’era, c’è e ci sarà sempre; tutto rientra nella consueta attività ospedaliera, soprattutto di un reparto così cruciale e in prima linea. In buona sostanza le critiche riguardano il Pronto Soccorso e il reparto di Neonatologia di Grottaglie, ma oggi, sottolineo ancora una volta, non possiamo permetterci il lusso di mantenere in piedi dei reparti che, in mancanza della Rianimazione e della Cardiologia non possono assolutamente lavorare. Mi risulta, del resto», riprende Rossi, «che il Punto di primo intervento, cioè il 118, a Grottaglie abbia funzionato benissimo in questi tre mesi ed abbia saputo fronteggiare al meglio tutte le situazioni che si sono presentate. La mia, dunque, non è stata una decisione capotica, ma dettata dall’obiettivo di qualificare i servizi; il piano delle assunzioni terrà conto di questo modello. Qualora ci fosse la necessità di rivedere la scelta e se avessi in merito delle controindicazioni, sarei il primo a tornare indietro sui miei passi, perché quello che più conta e che mi sta a cuore è la salute dei pazienti». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia