Il giro d’Italia renziano di queste settimane affronta oggi una delle tappe dolomitiche: Taranto, città martoriata e affamata di futuro. L’Ilva,...
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Nel programma odierno c’è anche un terzo appuntamento: Renzi intorno alle 13 sarà all’hotel Mercure Delfino di Taranto per discutere di “l’impresa di cambiare l’Italia” nell’ambito della Summer school nazionale di Futuredem. Poi via in elicottero in Sardegna, per firmare il Patto col governatore Francesco Pigliaru. Il premier a Taranto sarà accompagnato dai ministri Dario Franceschini (Beni culturali) e Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti) e dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Claudio De Vincenti (vera anima del Cis per Taranto e di tutto il Masterplan). In Regione c’è già chi impugna la matita rossa/blu e fa notare: solo una passerella, perché per esempio il Contratto istituzionale di sviluppo è stato già sottoscritto dal governo e da tutti i primattori della partita (Regione compresa). Sì: il 23 dicembre scorso il Cipe ha blindato gli 850 milioni per porto, bonifiche, sanità, riqualificazione urbanistica, arsenale, infrastrutture. Ma Renzi vuol ora coordinare il Cis nella cornice del Masterplan, quasi come fosse una specie di “patto suppletivo” rispetto a quelli ormai definiti con Regioni e Città metropolitane del Mezzogiorno. Un’ottica in cui, almeno in termini generali, vuol far rientrare anche la piena valorizzazione del MarTa. Senza però più «soldi a pioggia che non creano sviluppo».
L’atterraggio non sarà morbido: qualche inevitabile picchetto di protesta davanti alla prefettura, i sindacati metalmeccanici in pressing desiderosi di aprire il confronto su Ilva (all’indomani della conversione in legge del decimo decreto), e l’ingombrante sagoma di Emiliano all’orizzonte. Il governatore ci sarà, e siederà al tavolo in prefettura: il gioco di sguardi tra i due duellanti sarà un altro piatto forte di giornata. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia