L’associazione Contro le Barriere torna sulle questioni che attengono il mancato abbattimento in città delle barriere architettoniche. Nel corso di una conferenza...
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«Sono trascorsi 31 anni dall’obbligo - dice Vinci - imposto per legge alle Amministrazioni locali, per l’adozione dei Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche ma, il Comune di Taranto continua a non interessarsene». Un po’ quello che Vinci aveva già detto in un comunicato mercoledì scorso per denunciare uUna situazione diventata insostenibile poiché costringe i disabili ad affrontare ulteriori criticità oltre a quelle determinate dai problemi di natura fisica.
Oltre all’assenza in città di spazi e percorsi per disabili, chi è in condizione di precarietà deve fare i conti con l’inciviltà degli automobilisti che spesso lasciano le proprie autovetture sugli scivoli per carrozzine o davanti alle aree parcheggio ad utilizzo esclusivo.
«Abbiamo promosso - prosegue Vinci - una raccolta firme per chiedere al Comune oltre all’abbattimento degli ostacoli anche la ricostituzione della Consulta sulla Fragilià, ossia l’organismo consultivo delle Associazioni di disabili del Comune. Anche grazie alla sensibilità dei consiglieri comunali Nevoli e Battista siamo riusciti a raccogliere 1115 firme».
Ma c’è di più: a sostegno dei disabili, i due rappresentanti in consiglio comunale del Movimento 5 Stelle hanno presentato mozioni ed interrogazioni (ancora in attesa di essere evase) e, in ultimo, sono riusciti a far firmare la petizione anche ai consiglieri di maggioranza.
Ed è su questo “silenzio” dell’ente comunale che l’associazione intende far luce, verificando, in primis, se i mancati interventi di riqualificazione di alcune strade, in particolar modo sui marciapiedi e gli attraversamenti pedonali, in modo da adeguarli alla normativa in vigore sull’abbattimento delle barriere architettoniche, non presupponga una responsabilità di natura penale per il Comune. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia