Era composto da almeno due persone (tre, se il mezzo utilizzato è stata una macchina), il commando che venerdì sera, 22 luglio, intorno alle 23, ha ucciso a Pulsano...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Sono stati loro a chiamare il 118 che a sua volta ha attivato i carabinieri. Quando sono arrivati i sanitari Galeandro era già morto. Il suo corpo era riverso sul bordo della strada nella parte opposta dove era ferma l’auto. Vistose macchie di sangue erano presenti sulla parte superiore di un muretto che la vittima, con molta probabilità, ha tentato di scavalcare per sfuggire ai suoi assalitori che lo hanno colpito anche alle spalle.
I carabinieri del comando provinciale di Taranto e della compagnia di Manduria hanno tracciato una prima sommaria ricostruzione del delitto. I sicari, almeno due armati differentemente, hanno affiancato la Smart esplodendo un numero imprecisato di colpi (almeno 10 i bossoli repertati) sia sul lato guidatore che nella parte posteriore del mezzo. Ferito e nel tentativo di scampare a sicura morte, il pulsanese è sceso dall’auto cercando scampo al di là del muretto quando è stato raggiunto da altri proiettili alle spalle che lo hanno finito.
Già nella notte sono state eseguite diverse perquisizioni mentre intorno alla zona venivano organizzati posti di blocco. L’attività investigativa è proseguita anche ieri con l’acquisizione di testimonianze dei familiari e con l’ascolto di alcune persone che potrebbero essere a conoscenza di particolari importanti. La pista più seguita sarebbe quella che gira attorno al mercato della droga o comunque negli interessi criminali locali.
L’obiettivo dei killer, uscito dal carcere quattro anni fa dopo che aveva scontato una condanna di 15 anni, era un elemento di peso nella mala di questo versante orientale della provincia con un lunghissimo e ricco curriculum criminale. Il suo nome compare nelle più importanti inchiesta della procura jonica e dell’antimafia di Lecce affianco a esponenti simbolo della criminalità organizzata di Taranto come gli Scarci, Modeo, De Vitis, per citarne alcuni. Lunedì l’autopsia disposta dal pm Remo Epifani.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia