La stagione congressuale del Partito democratico di terra jonica più che all’insegna dell’auspicata unità tra l’ala renziana e Fronte dem, che fa...
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È attesa ad horas, infatti, la decisione della commissione congressuale regionale che dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dal sindaco di Laterza Gianfranco Lopane, candidato alla segreteria provinciale di Frontedem, contro il veto opposto l’altra sera nei suoi confronti dalla commissione congressuale provinciale. Secondo la tesi sostenuta da questo organismo, la candidatura di Lopane non sarebbe ammissibile perché il primo cittadino nelle Amministrative del 2016 scese in campo alla guida di una coalizione civica schierata contro il Pd. Stando a quanto previsto dal regolamento congressuale e dal regolamento sul tesseramento, è necessario che per potersi iscrivere nuovamente al partito debbano trascorrere due anni.
Diversa la ricostruzione dei fatti sostenuta nel ricorso: Lopane all’epoca della sua candidatura a sindaco non sarebbe stato neppure tesserato al Partito democratico. Il tutto, dunque, secondo i suoi sostenitori, dovrebbe risolversi in una bolla di sapone. Ad agitare le acque in casa Pd, però, non c’è solo questo caso, ma una serie di ricorsi presentati in diversi circoli di Taranto e di alcuni comuni della provincia inerenti a presunte irregolarità nel tesseramento.
I rappresentanti di Fronte dem hanno, infatti, presentato ricorso per quanto sarebbe accaduto nei circoli Primo Maggio, Salinella e Tamburi di Taranto e in quelli di Grottaglie, San Giorgio Jonico, Palagiano e Castellaneta. Stando a quanto sostenuto nei ricorsi che riguardano i circoli cittadini, nella fase finale del tesseramento sarebbero stati presentati semplici elenchi contenenti i nominativi di centinaia di persone tesserate, in difformità a quanto stabilisce lo Statuto del partito che prevede, invece, che coloro che abbiano intenzione di iscriversi al Pd si rechino di persona al circolo, ne facciano richiesta, paghino la quota ed ottengano la ricevuta. Il tutto, stando alle regole, deve avvenire solo ed esclusivamente durante il periodo dedicato al tesseramento.
Per le operazioni congressuali si prevede, inoltre, che in ogni circolo debba essere istituita una commissione paritetica rappresentativa di tutte le mozioni presenti nel partito.
Contro questo ricorso è stato presentato un controricorso, in cui si sostiene che il rappresentante dei renziani sarebbe stato inizialmente presente, ma che si sarebbe successivamente dimesso per essere sostituito da un’altra persona. Il Partito democratico di terra jonica appare, dunque, più diviso che mai e la ricucitura delle relazioni faticosamente realizzata dall’ex segretario Costanzo Carrieri è un lontano ricordo.
C’è, infatti, chi assicura che, qualora la candidatura di Lopane tramontasse, il candidato dell’ala renziana Giampiero Mancarelli non avrebbe l’appoggio di tutto il partito e di Fronte dem in particolare.
Tanto che negli ambienti della corrente che fa capo a Emiliano si sussurra, in maniera ironica ma non troppo, che a quel punto a Mancarelli potrebbe, infatti, essere opposta «la candidatura del Gabibbo». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia