La tenente della Marina Francesca Mola resta in carcere. Lo ha deciso il gip Valeria Ingenito che ieri ha respinto la richiesta di arresti domiciliari formulata dal difensore...
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Alla giovane crispianese si contesta il ruolo svolto nelle manovre che sarebbero state attivate per “pilotare” un appalto da undici milioni di euro tra le braccia della cooperativa “Teoma” guidata dall’imprenditore Vincenzo Pastore. La storiaccia è venuta a galla la scorsa settimana quando nella rete dei finanzieri sono caduti Pastore e il capitano di vascello Giovanni Di Guardo, ex direttore di Maricommi. I due sono stati bloccati poco dopo la consegna di una mazzetta da 2.500 euro. Secondo il pm Maurizio Carbone, titolare della clamorosa inchiesta che aveva espresso parere negativo sui domiciliari, l’imprenditore avrebbe promesso una maxi tangente da 200.000 euro e una vettura di lusso all’ex direttore di Maricommi, proprio per mettere le mani sulla commessa milionaria per la pulizia e la sanificazione delle sedi della Marina di Napoli e Taranto. Un appalto in fase di aggiudicazione e bandito a maggio. Per mettere a segno il suo progetto, Pastore avrebbe anche versato una sorta di acconto da 12.500 euro direttamente a Di Guardo. Nella vicenda sarebbe coinvolta anche la tenente Mola. La ragazza, nel corso del suo interrogatorio, ha ammesso di aver contribuito a truccare la gara, come è emerso, peraltro, in maniera sin troppo evidente dal contenuto di una intercettazione. Quelle ammissioni, però, a parere del gip non hanno modificato in alcuna maniera le esigenze di natura cautelare. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia