La porta della libreria Gilgamesh di Taranto domani si aprirà per l’ultima volta. «Da domenica 21 gennaio fino al 27 gennaio liquidazione totale della...
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La promozione ha il sapore amaro, anche per un amante dei libri. Anzi, la promozione in corso ha il sapore dell’amaro, soprattutto per un amante dei libri. Dice che a Taranto chiude una libreria indipendente. Dice che a Taranto chiude un posto di cultura in un quartiere povero di punti di riferimento di questo tipo. Oltre alla vendita di libri sfumano le presentazioni con gli autori, i laboratori culturali, il luogo di incontro per diverse conferenze stampa. Taranto inizia già a soffrire la mancanza di quel posto che da lunedì non ci sarà più. Sono stati numerosi gli inviti a non mollare e i messaggi di solidarietà per la proprietaria Miriam Putignano.
Quando chiude una libreria non chiude solo un’attività commerciale, chiude una possibilità offerta a tutti di salvarsi con un libro. La città continua la conta delle chiusure, dopo la storica libreria Filippi (la foto con il cartello “chiuso” sulle saracinesche abbassate del locale tra via Nitti e Corso Umberto aveva fatto il giro del web), ora tocca alla Gilgamesh.
Miriam è stata una presenza certa, pronta a consigliare con un sorriso il prossimo libro da leggere. «Chiudere la libreria Gilgamesh è stata una scelta maturata nel corso del tempo – ha spiegato - oggi non è facile condurre un’attività di questo tipo, ci sono tantissime chiusure in Italia. Acquistiamo in regime di monopolio, non si può scegliere tra fornitori con prezzi migliori. Gli sconti si applicano in proporzione al volume di acquisto e ovviamente i grandi hanno un margine di guadagno maggiore dei piccoli». Un problema che non riguarda solo la città, come ha specificato Putignano: «Purtroppo si tratta di un fenomeno nazionale, anche se Taranto è un territorio con una condizione economica non ottima, molti giovani sono senza lavoro, tanti sono i precari, i lavoratori Ilva sono continuamente sul filo del rasoio. Anche la base culturale non è eccellente ma credo che si tratti di una situazione generale».
Sono passati 17 anni dall’apertura della libreria, Miriam aveva 24 anni ed era spinta dalla passione per i libri.
«Ho sempre pensato alla libreria come a un punto di confronto per le varie voci della città – ha raccontato - siamo stati i primi ad avere uno spazio dedicato agli eventi culturali, non era solo un luogo per acquistare libri.
Quotidiano Di Puglia