A pochi giorni dall’approvazione in Senato del Decreto Legge 50/2017 arrivano le dichiarazioni dell’onorevole Ludovico Vico e della Uil Taranto sul caso...
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«Il Paisiello - ha spiegato in una nota stampa il segretario generale Uil Taranto, Giancarlo Turi - è in “pole position”, unico Istituto ad essere gestito dall’ente provincia, e come tale, meritevole di essere statizzato subito, considerando le ben note criticità (finanziarie, oltre che normative) dalle quali è gravata la Provincia di Taranto». Adesso tocca al Miur ed al Mef adottare un provvedimento (decreto) con il quale chiarire la posizione di questo Istituto, che, insieme ad altri 4/5, sarà tra i primi ad essere statizzato; dopodiché, ci sarà il via libera per il completamento del passaggio dell’Istituto allo Stato.
Il Paisiello torna a riveder le stelle dopo anni bui di precarietà. «Il più è fatto, ma non è ancora finita -scrive il segretario generale - tiriamo un sospiro di sollievo. Si avvia a conclusione la più nobile delle battaglie condotte dalla comunità jonica e sulla quale, caso quasi unico, è sempre esistito un elevato livello di condivisione».
L’Istituto raccoglie circa 500 studenti, una settantina di docenti e rappresenta un avamposto per la cultura musicale tarantina. «Con un Paisiello stabile, Taranto diventa, a pieno titolo, Città omologa agli altri capoluoghi pugliesi e a quelli leader del Paese, che, da sempre, dispongono di un istituto musicale statale-ha ricordato Giancarlo Turi. - Il Paisiello accresce il peso dell’Università a Taranto, facendo rientrare a pieno titolo la città nei circuiti culturali virtuosi; adesso, il capoluogo ionico può, finalmente, programmare la sua azione educativa nel tempo, articolandola e arricchendola».
La vittoria del Paisiello è un trionfo per la cultura, ma anche un immenso successo per la città.
«Non c’è dubbio - ha concluso Turi - un meraviglioso risultato, che dà speranza e fiducia al nostro territorio e lascia un grande insegnamento: le battaglie nobili, e quella del Paisiello lo è a prescindere, valgono la pena di essere sempre combattute. Se a Taranto serviva una scossa per ripartire, bene, questa può essere quella giusta: quella dalla quale far scaturire un riscatto che ha, come protagonisti, Taranto e la sua gente». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia